Prima che si possa parlare effettivamente di prima realizzazione del giradischi, occorre riportare le diverse fasi che caratterizzarono la storia di questo prodotto. In principio nacque la teoria di funzionamento del cosiddetto fonografo.
Ideatore di questo strumento fu un francese di nome Charles Cros che presentò il suo progetto nella primavera del lontano 1877.
Ma egli non realizzò mai un prototipo e quindi quell'idea non ebbe mai modo di concretizzarsi tra le mani del suo progettista.
Prima di lui Leon Scott de Martinville aveva realizzato un fonoautografo, strumento in grado di tracciare graficamente le onde sonore su d'un supporto che però non v'era modo di riprodurre.
Già da questo primissimo esordio, risalente al 1857, era ravvisabile il caratteristico corno che raccoglie i suoni ed oltre a quello sono notevoli gli elementi che furono ripresi dalle invenzioni successive.
Tuttavia questo fonoautografo si limitava a tracciare le onde sonore su fogli di carta anneriti o supporti simili e consentiva solo uno studio teorico fattibile in laboratorio, senza riproduzione della traccia. È curioso osservare come questi studi attirino ancora ai giorni nostri i ricercatori.
Appartiene, infatti, al 2008 un computer che è stato in grado di restituire la voce a quelle tracce mute riproducendo il suono reale che su di essere era stato tracciato.
Ma va a Thomas Alva Edison il merito d'aver compiuto le svolte fondamentali che hanno poi condotto al giradischi.
Nel 1877 il suo fonografo si esibì pubblicamente.
Esso utilizzava come strumento di registrazione un supporto cilindrico che abbinato ad un pennino registrava le onde sonore captate.
Benché fu scoperto il modo di sostituire il cilindro con una superficie sferica, Edison si rifiutò di sostituire quel pezzo e conservò il fonografo così come lui lo aveva progettato.
Ma furono dei suoi contemporanei, col modello a disco, a realizzare un prodotto più facilmente vendibile che andava sotto il nome di giradischi e già presentava il caratteristico corno.
Ideatore di questo strumento fu un francese di nome Charles Cros che presentò il suo progetto nella primavera del lontano 1877.
Ma egli non realizzò mai un prototipo e quindi quell'idea non ebbe mai modo di concretizzarsi tra le mani del suo progettista.
Prima di lui Leon Scott de Martinville aveva realizzato un fonoautografo, strumento in grado di tracciare graficamente le onde sonore su d'un supporto che però non v'era modo di riprodurre.
Già da questo primissimo esordio, risalente al 1857, era ravvisabile il caratteristico corno che raccoglie i suoni ed oltre a quello sono notevoli gli elementi che furono ripresi dalle invenzioni successive.
Tuttavia questo fonoautografo si limitava a tracciare le onde sonore su fogli di carta anneriti o supporti simili e consentiva solo uno studio teorico fattibile in laboratorio, senza riproduzione della traccia. È curioso osservare come questi studi attirino ancora ai giorni nostri i ricercatori.
Appartiene, infatti, al 2008 un computer che è stato in grado di restituire la voce a quelle tracce mute riproducendo il suono reale che su di essere era stato tracciato.
Ma va a Thomas Alva Edison il merito d'aver compiuto le svolte fondamentali che hanno poi condotto al giradischi.
Nel 1877 il suo fonografo si esibì pubblicamente.
Esso utilizzava come strumento di registrazione un supporto cilindrico che abbinato ad un pennino registrava le onde sonore captate.
Benché fu scoperto il modo di sostituire il cilindro con una superficie sferica, Edison si rifiutò di sostituire quel pezzo e conservò il fonografo così come lui lo aveva progettato.
Ma furono dei suoi contemporanei, col modello a disco, a realizzare un prodotto più facilmente vendibile che andava sotto il nome di giradischi e già presentava il caratteristico corno.