Fare centro al primo disco,portare al successo personaggi sconosciuti,purchè
eseguano un brano travolgente:questa è la forza della musica dance.
Ne sa qualcosa Gloria Gaynor,nata il 7 settembre 1949 a Newark,che ha
visto cambiare la sua vita nel giro di pochi mesi.
Dopo una dura gavetta,e una lunga serie di audizioni,l'incontro con il
responsabile della MGM,Clive Davis,segna la svolta della sua carriera.
Da quel momento,dopo alcune audizioni andate male la strada è tutta in
discesa.
Viene pubblicato il primo singolo Never Can Say Goodbye(1974)ed è
subito l'apoteosi.
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Il brano, oggi un cult da discoteca,raggiunge le vette della neonata
classifica Billboard,naturale trampolino di lancio verso tutte le
classifiche di vendita mondiali.
Da allora è un susseguirsi di successi;Casanova Brown , How high Is
the Moon ,consolidano la sua fama di regina della disco.
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Improvvisamente,però, la sua stella si oscura a vantaggio della sua rivale
Donna Summer,che la porta al divorzio con la MGM,è il passaggio alla
Polydor.
E' I Will Survive il brano che la rilancia a livello
mondiale e le permette di affermarsi anche agli occhi della critica,grazie a un
testo inconsueto per la disco,ricco di contenuti femministi.
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Nel giro di pochi anni il suo nome scompare dalle classifiche,pur mantenendo
un notevole successo nelle discoteche.
Nel 1990 il tentativo di superare la crisi
la porterà a collaborare con una giovane etichetta italiana,la New Music di
Pippo Landro.
Con pochi soldi,ma tanto entusiasmo, almeno in Italia l'operazione
di rilancio funziona.
L'album Gloria Gaynor 90 sfonda il tetto delle 100.000
copie.
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Da allora l'Italia diventa la sua seconda patria fino alla metà degli anni
90.
Nel corso della sua carriera,la Gaynor si è esibita in oltre 80 paesi,è ha
persino avuto l'onore di cantare alla presenza di Papa Giovanni Paolo II.