Una canzone pop-rock, con una buona ritmica, un video molto patinato, un incalzare vagamente clashiano. E basta. Il testo, che questo giochino delle lettere e delle parole faceva crede sarebbe stato almeno all'altezza di “Io so” di Pasolini, è un proiettile a salve sparato durante la scena finale di Face/Off. Sei sul palco di Woodstock e ti limiti a fare una cover di La canzone del sole con la chitarra acustica
di Michele Monina
continua a leggere