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La musicassetta è un supporto fonografico a nastro magnetico molto diffuso e popolare per la sua economicità e la semplicità d'uso: un piccolo contenitore con due bobine che raccolgono il nastro su cui può essere registrato materiale sonoro. La microcassetta è usata soprattutto nei registratori vocali o nelle segreterie.
STORIA
La musicassetta è stata immessa sul mercato nel 1963 dalla Philips. In origine era costituita da una certa quantità di nastro magnetico della BASF racchiusa in un guscio protettivo in materiale plastico. Il nastro disponeva di quattro tracce, dando la possibilità di registrare due tracce stereo – una riproducibile come lato 'A' posto in alto e l'altra utilizzabile capovolgendola – in modo analogo a quanto avviene con i dischi in vinile. Esistevano altri sistemi a cartuccia di nastro (come lo Stereo ma la musicassetta si affermò col supporto della Philips denominato Compact Cassette e lanciato sul mercato nello stesso anno (1963).
La produzione di massa cominciò nel 1965 ad Hannover in Germania, contestualmente iniziò la vendita di nastri preregistrati; l'avvento di supporti digitali (CD audio in primis) portò alla cessazione pressoché totale di tale massiccia produzione e distribuzione.
DURATA DELLA RIPRODUZIONE
La lunghezza del nastro è normalmente misurata in minuti, che indicano la durata complessiva della riproduzione considerando entrambi i lati. I formati più diffusi sono C46 (23 minuti per lato), C60 (30 minuti per lato), C70, C90, e C120.
Lo spessore del nastro nelle C46 e nelle C60 è di 15-16 µm, ma a causa della miniaturizzazione questo viene ridotto a 10-11 µm nelle C70 e C90, e addirittura a soli 9 µm nelle C120. In quest'ultimo caso il nastro risulta molto più fragile; con lo stesso criterio (e con gli stessi limiti) sono stati prodotti nastri ancora più sottili, arrivando fino a 240 minuti di spazio totale.
PROTEZIONE DELLA CANCELLAZIONE
Tutte le cassette sono provviste di un meccanismo di protezione dalla scrittura, per prevenire la cancellazione accidentale di quanto già registrato. Per ogni lato è presente - in alto sul contenitore - una linguetta di plastica che può essere rimossa aprendo un piccolo foro; questo viene rilevato da un sensore del registratore che, tramite un accorgimento meccanico o collegandosi a un dispositivo elettronico, inibisce la funzione di registrazione. Per proteggere dalla cancellazione il lato corrente occorre liberare il foro in alto a sinistra (osservando la cassetta in modo da avere l'apertura del nastro in basso). La funzione di protezione può comunque essere annullata, su cassette protette, coprendo il foro con materiale, ad esempio del nastro adesivo, atto a ripristinare la situazione iniziale del foro. In questa maniera la cassetta tornerà ad essere registrabile, come avviene per le VHS (che però, avendo un solo lato, hanno anche un solo foro).
AUDIO
La musicassetta è stata inizialmente concepita per l'uso nei dittafoni, per i quali la fedeltà della riproduzione non era particolarmente critica, ma presto, grazie alla sua praticità e compattezza divenne uno strumento popolare anche per l'ascolto di musica preregistrata. Dalla metà degli anni settanta la qualità del nastro fu nettamente e progressivamente migliorata passando da supporti magnetici realizzati esclusivamente prima con ferro o ferrite a supporti al cromo, ferricromo e successivamente in lega metallica appositamente studiata (cassette metal). Con il miglioramento del supporto magnetico e la concomitante produzione di sempre più validi apparecchi per la registrazione e riproduzione di compact cassette, la musicassetta riuscì a ridurre la differenza qualitativa rispetto alle classiche e costose bobine, quantomeno negli impianti Hi-fi domestici; inoltre la cassetta rappresentava il modo più conveniente per ascoltare musica al di fuori dell'ambiente domestico, principalmente in automobile.
A partire dal 1979, con l'introduzione del Walkman prodotto da Sony, la popolarità della musicassetta aumentò ulteriormente per poi scemare prima con l'avvento dei CD masterizzabili e lettori CD portatili, ed in seguito a causa della diffusione del formato MP3 e dei relativi lettori.
REGISTRAZIONE DATI
Molti computer degli anni settanta e ottanta hanno utilizzato la musicassetta come supporto per la registrazione dei dati, tra cui si ricorda il Commodore 64 che era dotato di un lettore denominato datassette. Le ragioni fondamentali di questa scelta tecnologica sono legate al basso costo del supporto e dei relativi dispositivi (al tempo già largamente diffusi). Nella maggioranza dei casi la musicassetta veniva registrata con dispositivi analoghi a quelli utilizzati in campo audio o con normali registratori connessi al computer, utilizzando una tecnica di modulazione denominata FSK. La quantità di dati che la maggior parte dei micro computer poteva registrare su un lato di una "C90" era di circa 500 Kbyte, per l'epoca una quantità enorme.
CASSETTE COME ADATTATORI AUDIO DIGITALI
Alcuni produttori crearono delle cassette audio che non sfruttano il nastro magnetico, ma una testina (esattamente come quella che serve per leggere le audiocassette), la quale riproduce un segnale d'ingresso in questo modo: il segnale audio da elettrico viene "trasformato", tramite la testina montata nella cassetta, in segnale magnetico che viene letto dalla testina del lettore. Qui è ritrasformato in segnale elettrico ed inviato all'amplificatore, permettendo così di udire il suono riprodotto da quanto vi è collegato (Lettori MP3, lettori CD, lettori Mini Disk, ecc). Questo sistema, con la sua catena di conversioni del segnale, introduce una certa perdita di qualità. Lo scopo di questo sistema è consentire ad apparecchi, dotati solo di un lettore di audiocassette, di poter riprodurre il segnale proveniente da un dispositivo esterno, prevalentemente un lettore digitale di cui il sistema non è provvisto. Poiché tale soluzione ha come obiettivo principale l'economia (consistente nell'evitare di cambiare un sistema audio esistente con uno più recente, predisposto con ingressi esterni diretti), la perdita qualitativa viene considerata un compromesso accettabile. Il maggior campo d'applicazione di queste cassette elettroniche è stato infatti la conversione a basso costo delle vecchie autoradio a cassette, negli anni in cui il CD cominciava ad affermarsi.
VANTAGGI
Le ridotte dimensioni delle compact cassette permettevano (e ancora permettono) di conservare una notevole quantità di informazioni in poco spazio.
I costi dei nastri - a parità di tempo di registrazione - sono solitamente inferiori a quelli dei nastri per registratori a bobine
I nastri di buona qualità permettono di registrare diverse volte sullo stesso supporto senza apprezzabili perdite di qualità di riproduzione.
a differenza dei supporti digitali, o di quelli video analogici, esiste un unico formato di registrazione. Le cassette perciò sono sempre compatibili con qualsiasi registratore, a prescindere da marca e modello.
a differenza dei supporti ottici (CD e DVD) anche se si graffiano, o comunque non vengono conservate in condizioni ottimali, entro dati limiti, sono ancora utilizzabili dopo molti anni.
se il nastro si rompe è sempre, o comunque nella maggior parte dei casi, possibile ripararlo con del nastro adesivo potendo così utilizzare ancora la cassetta.
è possibile registrare da qualsiasi fonte analogica o digitale, vocale o musicale e questo permette di utilizzare un solo supporto per più funzioni.
SVANTAGGI
I supporti magnetici, specialmente quelli a testina mobile come quelli video, possono subire processi di smagnetizzazione aumentati nel tempo a causa dell'influenza di magneti, antenne, cellulari, cavi elettrici non schermati ed altri agenti smagnetizzanti che potrebbero causare perdite in termini di qualità di riproduzione.
L'esigua dimensione del nastro (1/8") rende critico l'allineamento delle testine che, di norma, sono dotate di un traferro di dimensioni ridotte rispetto a quelli delle testine dei registratori a bobine.
Sempre a causa delle modeste dimensioni del nastro è stato pressoché impossibile commercializzare sistemi multitraccia legati alle musicassette.
I nastri di lunga durata hanno uno spessore tale da renderli molto fragili e soggetti ad alterazioni fisiche che possono generare distorsione e irregolarità di trascinamento.
Nonostante le tecnologie sempre più evolute, il problema del rumore di fondo (fruscio), dovuto soprattutto al trascinamento del nastro, non è mai stato del tutto eliminato senza incidere sulla qualità della riproduzione
Sia rispetto ai sistemi digitali che rispetto ai nastri in bobina, le cassette hanno evidenti limiti di risposta in frequenza e rapporto dinamico.
Se si lasciano al sole (o in macchina d'estate) il nastro si può incollare rompendosi alla prima riproduzione successiva.
Se si lasciano in un ambiente eccessivamente umido il nastro può ammuffire. Una volta ripulito della muffa però potrà essere utilizzato senza problemi.
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La musicassetta è un supporto fonografico a nastro magnetico molto diffuso e popolare per la sua economicità e la semplicità d'uso: un piccolo contenitore con due bobine che raccolgono il nastro su cui può essere registrato materiale sonoro. La microcassetta è usata soprattutto nei registratori vocali o nelle segreterie.
STORIA
La musicassetta è stata immessa sul mercato nel 1963 dalla Philips. In origine era costituita da una certa quantità di nastro magnetico della BASF racchiusa in un guscio protettivo in materiale plastico. Il nastro disponeva di quattro tracce, dando la possibilità di registrare due tracce stereo – una riproducibile come lato 'A' posto in alto e l'altra utilizzabile capovolgendola – in modo analogo a quanto avviene con i dischi in vinile. Esistevano altri sistemi a cartuccia di nastro (come lo Stereo ma la musicassetta si affermò col supporto della Philips denominato Compact Cassette e lanciato sul mercato nello stesso anno (1963).
La produzione di massa cominciò nel 1965 ad Hannover in Germania, contestualmente iniziò la vendita di nastri preregistrati; l'avvento di supporti digitali (CD audio in primis) portò alla cessazione pressoché totale di tale massiccia produzione e distribuzione.
DURATA DELLA RIPRODUZIONE
La lunghezza del nastro è normalmente misurata in minuti, che indicano la durata complessiva della riproduzione considerando entrambi i lati. I formati più diffusi sono C46 (23 minuti per lato), C60 (30 minuti per lato), C70, C90, e C120.
Lo spessore del nastro nelle C46 e nelle C60 è di 15-16 µm, ma a causa della miniaturizzazione questo viene ridotto a 10-11 µm nelle C70 e C90, e addirittura a soli 9 µm nelle C120. In quest'ultimo caso il nastro risulta molto più fragile; con lo stesso criterio (e con gli stessi limiti) sono stati prodotti nastri ancora più sottili, arrivando fino a 240 minuti di spazio totale.
PROTEZIONE DELLA CANCELLAZIONE
Tutte le cassette sono provviste di un meccanismo di protezione dalla scrittura, per prevenire la cancellazione accidentale di quanto già registrato. Per ogni lato è presente - in alto sul contenitore - una linguetta di plastica che può essere rimossa aprendo un piccolo foro; questo viene rilevato da un sensore del registratore che, tramite un accorgimento meccanico o collegandosi a un dispositivo elettronico, inibisce la funzione di registrazione. Per proteggere dalla cancellazione il lato corrente occorre liberare il foro in alto a sinistra (osservando la cassetta in modo da avere l'apertura del nastro in basso). La funzione di protezione può comunque essere annullata, su cassette protette, coprendo il foro con materiale, ad esempio del nastro adesivo, atto a ripristinare la situazione iniziale del foro. In questa maniera la cassetta tornerà ad essere registrabile, come avviene per le VHS (che però, avendo un solo lato, hanno anche un solo foro).
AUDIO
La musicassetta è stata inizialmente concepita per l'uso nei dittafoni, per i quali la fedeltà della riproduzione non era particolarmente critica, ma presto, grazie alla sua praticità e compattezza divenne uno strumento popolare anche per l'ascolto di musica preregistrata. Dalla metà degli anni settanta la qualità del nastro fu nettamente e progressivamente migliorata passando da supporti magnetici realizzati esclusivamente prima con ferro o ferrite a supporti al cromo, ferricromo e successivamente in lega metallica appositamente studiata (cassette metal). Con il miglioramento del supporto magnetico e la concomitante produzione di sempre più validi apparecchi per la registrazione e riproduzione di compact cassette, la musicassetta riuscì a ridurre la differenza qualitativa rispetto alle classiche e costose bobine, quantomeno negli impianti Hi-fi domestici; inoltre la cassetta rappresentava il modo più conveniente per ascoltare musica al di fuori dell'ambiente domestico, principalmente in automobile.
A partire dal 1979, con l'introduzione del Walkman prodotto da Sony, la popolarità della musicassetta aumentò ulteriormente per poi scemare prima con l'avvento dei CD masterizzabili e lettori CD portatili, ed in seguito a causa della diffusione del formato MP3 e dei relativi lettori.
REGISTRAZIONE DATI
Molti computer degli anni settanta e ottanta hanno utilizzato la musicassetta come supporto per la registrazione dei dati, tra cui si ricorda il Commodore 64 che era dotato di un lettore denominato datassette. Le ragioni fondamentali di questa scelta tecnologica sono legate al basso costo del supporto e dei relativi dispositivi (al tempo già largamente diffusi). Nella maggioranza dei casi la musicassetta veniva registrata con dispositivi analoghi a quelli utilizzati in campo audio o con normali registratori connessi al computer, utilizzando una tecnica di modulazione denominata FSK. La quantità di dati che la maggior parte dei micro computer poteva registrare su un lato di una "C90" era di circa 500 Kbyte, per l'epoca una quantità enorme.
CASSETTE COME ADATTATORI AUDIO DIGITALI
Alcuni produttori crearono delle cassette audio che non sfruttano il nastro magnetico, ma una testina (esattamente come quella che serve per leggere le audiocassette), la quale riproduce un segnale d'ingresso in questo modo: il segnale audio da elettrico viene "trasformato", tramite la testina montata nella cassetta, in segnale magnetico che viene letto dalla testina del lettore. Qui è ritrasformato in segnale elettrico ed inviato all'amplificatore, permettendo così di udire il suono riprodotto da quanto vi è collegato (Lettori MP3, lettori CD, lettori Mini Disk, ecc). Questo sistema, con la sua catena di conversioni del segnale, introduce una certa perdita di qualità. Lo scopo di questo sistema è consentire ad apparecchi, dotati solo di un lettore di audiocassette, di poter riprodurre il segnale proveniente da un dispositivo esterno, prevalentemente un lettore digitale di cui il sistema non è provvisto. Poiché tale soluzione ha come obiettivo principale l'economia (consistente nell'evitare di cambiare un sistema audio esistente con uno più recente, predisposto con ingressi esterni diretti), la perdita qualitativa viene considerata un compromesso accettabile. Il maggior campo d'applicazione di queste cassette elettroniche è stato infatti la conversione a basso costo delle vecchie autoradio a cassette, negli anni in cui il CD cominciava ad affermarsi.
VANTAGGI
Le ridotte dimensioni delle compact cassette permettevano (e ancora permettono) di conservare una notevole quantità di informazioni in poco spazio.
I costi dei nastri - a parità di tempo di registrazione - sono solitamente inferiori a quelli dei nastri per registratori a bobine
I nastri di buona qualità permettono di registrare diverse volte sullo stesso supporto senza apprezzabili perdite di qualità di riproduzione.
a differenza dei supporti digitali, o di quelli video analogici, esiste un unico formato di registrazione. Le cassette perciò sono sempre compatibili con qualsiasi registratore, a prescindere da marca e modello.
a differenza dei supporti ottici (CD e DVD) anche se si graffiano, o comunque non vengono conservate in condizioni ottimali, entro dati limiti, sono ancora utilizzabili dopo molti anni.
se il nastro si rompe è sempre, o comunque nella maggior parte dei casi, possibile ripararlo con del nastro adesivo potendo così utilizzare ancora la cassetta.
è possibile registrare da qualsiasi fonte analogica o digitale, vocale o musicale e questo permette di utilizzare un solo supporto per più funzioni.
SVANTAGGI
I supporti magnetici, specialmente quelli a testina mobile come quelli video, possono subire processi di smagnetizzazione aumentati nel tempo a causa dell'influenza di magneti, antenne, cellulari, cavi elettrici non schermati ed altri agenti smagnetizzanti che potrebbero causare perdite in termini di qualità di riproduzione.
L'esigua dimensione del nastro (1/8") rende critico l'allineamento delle testine che, di norma, sono dotate di un traferro di dimensioni ridotte rispetto a quelli delle testine dei registratori a bobine.
Sempre a causa delle modeste dimensioni del nastro è stato pressoché impossibile commercializzare sistemi multitraccia legati alle musicassette.
I nastri di lunga durata hanno uno spessore tale da renderli molto fragili e soggetti ad alterazioni fisiche che possono generare distorsione e irregolarità di trascinamento.
Nonostante le tecnologie sempre più evolute, il problema del rumore di fondo (fruscio), dovuto soprattutto al trascinamento del nastro, non è mai stato del tutto eliminato senza incidere sulla qualità della riproduzione
Sia rispetto ai sistemi digitali che rispetto ai nastri in bobina, le cassette hanno evidenti limiti di risposta in frequenza e rapporto dinamico.
Se si lasciano al sole (o in macchina d'estate) il nastro si può incollare rompendosi alla prima riproduzione successiva.
Se si lasciano in un ambiente eccessivamente umido il nastro può ammuffire. Una volta ripulito della muffa però potrà essere utilizzato senza problemi.
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