Ti piacerebbe creare un’emittente radiofonica tutta propria, decidendo in autonomia il palinsesto musicale e pianificandone i contenuti in piena libertà? Con l’aiuto del Web è possibile e con l’aiuto di Spreaker.com è ancora più facile.
L’organizzazione ha creato una struttura semplice da usare, gratuita e sulla quale è possibile accedere registrandosi gratuitamente, ovvero anche senza registrarsi, alla sola condizione di essere già utenti Facebook. Una volta autenticati, c’è tutto: un’apposita console grafica permette di creare le proprie trasmissioni live, dei podcast e delle dissolvenze tra brani in un attimo. Neppure chi ha l’anima del Disk Jockey avrà nulla da rimpiangere (probabilmente escluse le sensazioni tattili di chi impiega manualmente tali strumenti).
La console à la DeeJay concepita per i novelli speaker/conduttori
Una volta che si è pronti, basta cliccare su “Trasmetti” e la Web Radio personale andrà On-Air. Anzi, per meglio dire, andrà On-The-Net e i contenuti programmati potranno essere ascoltati via Internet da chiunque. Ove faccia piacere o risulti utile, è disponibile una micro-radio software, da incorporare in un Widget o in altra area del proprio sito o blog mediante il ben noto meccanismo di “embed”: in questo modo ci si assicura l’interazione con la propria utenza e si facilita l’ascolto della propria “emittente”.
Sotto il profilo musicale, è possibile scegliere tra migliaia e migliaia di brani. Mentre quelli rilasciati sotto licenze open e free non destano preoccupazioni in alcun caso, questa Redazione non si è limitata al semplice riportare le indicazioni contenute nel comunicato stampa: si è preoccupata di informarsi circa l’impiego dei brani per i quali, normalmente, è prevista la corresponsione di diritti.
L’amministratore delegato, Francesco Baschieri, per il tramite della sua portavoce raggiunta telefonicamente ha confermato che l’organizzazione si occupa di corrispondere regolarmente i diritti di pubblica esecuzione, i cui importi vengono ricavati dalle fonti di introito tra le quali vi è anche un innovativo sistema pubblicitario a target. Dunque, nessuna preoccupazione per l’impiego di brani “protetti” dai diritti d’autore.
Ci si trova, in definitiva, di fronte a una riscrittura quasi totale del paradigma della “radio privata” di fine anni 70: in pratica, non solo è possibile decidere tutto in autonomia, ma si realizza una comunione di intenti tra un processo comunicativo consolidato, come quello dell’emissione radiofonica, e l’impianto di una struttura dove a fare da padroni sono gli User Generated Content (UGC), concetti che assieme al podcast sono di stretta pertinenza del Web 2.0 e del relativo processo comunicativo, che questa nuova realtà dimostra come perfettamente integrabili con il “consolidato”.
L’organizzazione, a differenza di diverse altre, ha un volto e una sede, legale e tecnica, ed è contattabile via email.
Dunque, una visita su Spreaker.com non costa nulla: tutto è già attivo e funziona da subito, potrebbe essere l’occasione buona per riscoprire una passione rimasta seppellita e mai risvegliata.
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La console à la DeeJay concepita per i novelli speaker/conduttori
Una volta che si è pronti, basta cliccare su “Trasmetti” e la Web Radio personale andrà On-Air. Anzi, per meglio dire, andrà On-The-Net e i contenuti programmati potranno essere ascoltati via Internet da chiunque. Ove faccia piacere o risulti utile, è disponibile una micro-radio software, da incorporare in un Widget o in altra area del proprio sito o blog mediante il ben noto meccanismo di “embed”: in questo modo ci si assicura l’interazione con la propria utenza e si facilita l’ascolto della propria “emittente”.
Sotto il profilo musicale, è possibile scegliere tra migliaia e migliaia di brani. Mentre quelli rilasciati sotto licenze open e free non destano preoccupazioni in alcun caso, questa Redazione non si è limitata al semplice riportare le indicazioni contenute nel comunicato stampa: si è preoccupata di informarsi circa l’impiego dei brani per i quali, normalmente, è prevista la corresponsione di diritti.
L’amministratore delegato, Francesco Baschieri, per il tramite della sua portavoce raggiunta telefonicamente ha confermato che l’organizzazione si occupa di corrispondere regolarmente i diritti di pubblica esecuzione, i cui importi vengono ricavati dalle fonti di introito tra le quali vi è anche un innovativo sistema pubblicitario a target. Dunque, nessuna preoccupazione per l’impiego di brani “protetti” dai diritti d’autore.
Ci si trova, in definitiva, di fronte a una riscrittura quasi totale del paradigma della “radio privata” di fine anni 70: in pratica, non solo è possibile decidere tutto in autonomia, ma si realizza una comunione di intenti tra un processo comunicativo consolidato, come quello dell’emissione radiofonica, e l’impianto di una struttura dove a fare da padroni sono gli User Generated Content (UGC), concetti che assieme al podcast sono di stretta pertinenza del Web 2.0 e del relativo processo comunicativo, che questa nuova realtà dimostra come perfettamente integrabili con il “consolidato”.
L’organizzazione, a differenza di diverse altre, ha un volto e una sede, legale e tecnica, ed è contattabile via email.
Dunque, una visita su Spreaker.com non costa nulla: tutto è già attivo e funziona da subito, potrebbe essere l’occasione buona per riscoprire una passione rimasta seppellita e mai risvegliata.
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