La Polizia Postale di Pescara, in collaborazione con la Polizia Ferroviaria, ha concluso l'Operazione Homeless arrestando i tre ideatori di una truffa elaborata e redditizia.
I tre offrivano a senzatetto, mendicanti, tossicodipendenti e persone indigenti una cinquantina di euro affinché si facessero rilasciare una carta PostePay (o una SIM per cellulari) da lasciar utilizzare ai truffatori.
Poi davano il via alla truffa vera e propria sulle maggiori piattaforme di commercio online (eBay, Kijiji, Subito), dove si registravano con identità rubate ad almeno altre 30 persone.
Mettevano in vendita oggetti inesistenti e, una volta trovato l'acquirente, si facevano pagare da questi con una ricarica PostePay; poi scomparivano.
Se il compratore, prima di inviare il denaro, sollevava dei dubbi, si facevano contattare a uno dei numeri corrispondenti alle SIM intestate ai prestanome.
In questo modo la banda - composta da tre residenti dell'area metropolitana pescarese, tra i 26 e i 37 anni - è riuscita a truffare almeno 200 persone negli ultimi due anni, durante i quali si sono svolte le indagini che hanno portato alla loro cattura.
La Polizia Postale ritiene che il "giro d'affari" sia di almeno 100.000 euro, ma sospetta anche che le vittime possano essere molte di più rispetto a quelle scoperte.
Oltre ai tre "capibanda", le forze dell'ordine hanno denunciato altre tredici persone, tra cui un minorenne.
http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=14463&numero=907
I tre offrivano a senzatetto, mendicanti, tossicodipendenti e persone indigenti una cinquantina di euro affinché si facessero rilasciare una carta PostePay (o una SIM per cellulari) da lasciar utilizzare ai truffatori.
Poi davano il via alla truffa vera e propria sulle maggiori piattaforme di commercio online (eBay, Kijiji, Subito), dove si registravano con identità rubate ad almeno altre 30 persone.
Mettevano in vendita oggetti inesistenti e, una volta trovato l'acquirente, si facevano pagare da questi con una ricarica PostePay; poi scomparivano.
Se il compratore, prima di inviare il denaro, sollevava dei dubbi, si facevano contattare a uno dei numeri corrispondenti alle SIM intestate ai prestanome.
In questo modo la banda - composta da tre residenti dell'area metropolitana pescarese, tra i 26 e i 37 anni - è riuscita a truffare almeno 200 persone negli ultimi due anni, durante i quali si sono svolte le indagini che hanno portato alla loro cattura.
La Polizia Postale ritiene che il "giro d'affari" sia di almeno 100.000 euro, ma sospetta anche che le vittime possano essere molte di più rispetto a quelle scoperte.
Oltre ai tre "capibanda", le forze dell'ordine hanno denunciato altre tredici persone, tra cui un minorenne.
http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=14463&numero=907