La pirateria musicale è un fenomeno di proporzioni rilevanti e con
ripercussioni mondiali.
La riproduzione illegale, su scala industriale, di compact disc musicali ha raggiunto livelli spaventosi.
In Italia il 25 % del mercato è nelle mani dei pirati, al Sud oltre il 40 % dei cd in circolazione è falso e i proventi delle venditi arricchiscono organizzazioni malavitose particolarmente agguerrite con fatturati miliardari.
Tra compact disc importati di contrabbando e prodotti "masterizzati" in loco, ogni giorno migliaia di pezzi inondano le strade commercializzati da una capillare rete di rivenditori abusivi.
L'industria discografica soffre pesantemente di tale situazione, con oltre 350 miliardi di mancato fatturato, all'anno, in Italia.
Oggi, organizzazioni criminali transnazionali, sono in grado di movimentare milioni di pezzi da un Paese ad un altro nel giro di poche ore.
Fabbriche ucraine, bulgare, cinesi, ma anche dislocate in piccole realtà come Singapore o Macao, macinano quotidianamente enormi quantità di prodotto contraffatto che invade anche il nostro Paese, grazie alle organizzazioni delinquenziali che operano su tutto il territorio.
Materiale pirata giunge anche in negozi ufficiali con gravi danni per il consumatore finale al quale viene venduto un prodotto di scarsa qualità.
Sul fenomeno della pirateria musicale si vedano lo studio condotto, con particolare riferimento alla situazione italiana, da F.P.M. e il Music Piracy Report, una ricerca a livello mondiale condotta dall'IFPI.
Fonte: http://www.fimi.it
ripercussioni mondiali.
La riproduzione illegale, su scala industriale, di compact disc musicali ha raggiunto livelli spaventosi.
In Italia il 25 % del mercato è nelle mani dei pirati, al Sud oltre il 40 % dei cd in circolazione è falso e i proventi delle venditi arricchiscono organizzazioni malavitose particolarmente agguerrite con fatturati miliardari.
Tra compact disc importati di contrabbando e prodotti "masterizzati" in loco, ogni giorno migliaia di pezzi inondano le strade commercializzati da una capillare rete di rivenditori abusivi.
L'industria discografica soffre pesantemente di tale situazione, con oltre 350 miliardi di mancato fatturato, all'anno, in Italia.
Oggi, organizzazioni criminali transnazionali, sono in grado di movimentare milioni di pezzi da un Paese ad un altro nel giro di poche ore.
Fabbriche ucraine, bulgare, cinesi, ma anche dislocate in piccole realtà come Singapore o Macao, macinano quotidianamente enormi quantità di prodotto contraffatto che invade anche il nostro Paese, grazie alle organizzazioni delinquenziali che operano su tutto il territorio.
Materiale pirata giunge anche in negozi ufficiali con gravi danni per il consumatore finale al quale viene venduto un prodotto di scarsa qualità.
Sul fenomeno della pirateria musicale si vedano lo studio condotto, con particolare riferimento alla situazione italiana, da F.P.M. e il Music Piracy Report, una ricerca a livello mondiale condotta dall'IFPI.
Fonte: http://www.fimi.it