Con l'avvento del formato di compressione MP3, internet e la rete sono diventati il principale nodo di diffusione di musica illegale. Le nuove tecnologie consentono di distribuire e scaricare canzoni in pochi minuti senza aver bisogno di particolari competenze o attrezzature eccessivamente sofisticate.
La comparsa in rete di programmi di file-sharing come Napster, Kazaa e affini ha reso il tutto ancora più semplice ed ha consentito una diffusione capillare della pirateria digitale.
L'anonimato, l'immediata disponibilità dei file desiderati, l'assenza di barriere fisiche, la rapidità, concetti base tanto della rete quanto dei software di file-sharing, hanno provocato un aumento esponenziale nella diffusione di musica illegale.
Solo qualche numero relativo all'anno 2005 per dare l'idea del fenomeno: punte di 10 milioni di utenti attivi nello stesso momento, un miliardo e mezzo di brani disponibili per il download illegale, circa 20 miliardi di brani scaricati.
Non bisogna pensare che questa nuova forma di pirateria sia ad esclusivo uso individuale in quanto anche le organizzazioni criminali si stanno indirizzando verso la rete e i suoi facili guadagni abbandonando in molti casi le forme più tradizionali di contraffazione.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di un mercato di musica online legale che ha sicuramente contribuito a contrastare il fenomeno della pirateria online; nel giro di pochi anni sono nati centinaia di negozi che vendono legalmente tracce singole e album.
Nel 2005 sono stati venduti 420 milioni di brani in formato digitale, generando vendite a livello mondiale pari al 6% del fatturato dell'industria discografica.
Per una panoramica sul mondo della musica online e sui rischi e gli effetti negativi dell'uso illegale di programmi di file-sharing è possibile consultare il portale Pro-music (www.pro-music.it)
Fonte: www.fimi.it
La comparsa in rete di programmi di file-sharing come Napster, Kazaa e affini ha reso il tutto ancora più semplice ed ha consentito una diffusione capillare della pirateria digitale.
L'anonimato, l'immediata disponibilità dei file desiderati, l'assenza di barriere fisiche, la rapidità, concetti base tanto della rete quanto dei software di file-sharing, hanno provocato un aumento esponenziale nella diffusione di musica illegale.
Solo qualche numero relativo all'anno 2005 per dare l'idea del fenomeno: punte di 10 milioni di utenti attivi nello stesso momento, un miliardo e mezzo di brani disponibili per il download illegale, circa 20 miliardi di brani scaricati.
Non bisogna pensare che questa nuova forma di pirateria sia ad esclusivo uso individuale in quanto anche le organizzazioni criminali si stanno indirizzando verso la rete e i suoi facili guadagni abbandonando in molti casi le forme più tradizionali di contraffazione.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di un mercato di musica online legale che ha sicuramente contribuito a contrastare il fenomeno della pirateria online; nel giro di pochi anni sono nati centinaia di negozi che vendono legalmente tracce singole e album.
Nel 2005 sono stati venduti 420 milioni di brani in formato digitale, generando vendite a livello mondiale pari al 6% del fatturato dell'industria discografica.
Per una panoramica sul mondo della musica online e sui rischi e gli effetti negativi dell'uso illegale di programmi di file-sharing è possibile consultare il portale Pro-music (www.pro-music.it)
Fonte: www.fimi.it