Ecco un breve stupidario delle più popolari tecniche utilizzate dagli italiani per scavallare nei locali, ovvero entrare senza pagare o accedere alla struttura quando il locale è pieno. Un pratico manuale contro i truffatori, un omaggio per tutti i lavoratori della notte, dai cassieri agli addetti alle liste, categorie non protette e spesso bistrattate a torto
1) il cronista d’assalto
l’approccio è simile in tutti i casi: occhiale da vista d’ordinanza rigorosamente finto, spocchia da operatore del settore e faccia di bronzo ” Ma come non c’è l’accredito, siamo il blog più importante in città, abbiamo ben 4000 mi piace e siamo media partner dell’evento”. Anche se ci si trovasse davvero davanti ad un blogger, è probabile che il sito in questione abbia un seguito di 10 lettori al mese e vanti media partenrship con la festa dell’uva di S.Proccolo, ma la blogosfera è grande e qualcuno ci cade sempre, tutto dipende da quanto ha la faccia come il culo chi ci prova.
2) la raccomandazione
Nel paese dove la raccomandazione è sistema economico, era ingenuo pensare che il mondo del clubbing rappresentasse un universo a parte.
Lo scavallatore esperto lo sa, per questo spesso azzarda nomi di persone che lavorano nel locale, magari senza neanche conoscerle, aggiungendo, dopo primo diniego, gradi di parentele, relazioni affettive e diritti divini per i quali addirittura il fatto di non essere in lista è un affronto intollerabile. Alcuni studiosi ritengono che questa tecnica risalga ai tempi del feudalesimo, tempo in cui, per un aristocratico saper a menadito il proprio albero genealogico era indispensabile al fine di dimostrare le proprie nobili origini e arrogarsi privilegi in terra. Il castello di fitte relazioni sociali cade rovinosamente quando il contatto in persona sopraggiunge all’entrata e dichiara alla cassiera di non avervi mai visto in faccia, anzi ora che vi guarda, gli state pure sul caxxo
3) la mentos
Parte il jingle” mentos freshness” il ragazzo trangugia la caramella ed entra dal retro del backstage mimetizzandosi fra lo staff e i tecnici. E’ la pubblicità che ha segnato una intera generazione e creato il maggior numero di imitazioni non autorizzate. Se ne raccontano di ogni tipo, dalle più grezze come i tamarri che si insozzano la maglia preferita del sabato sera per mettersi in spalla qualsiasi cosa trovino in giro (come se il club fosse il centro di raccolta e stoccaggio di eco balle), ai più raffinati escamotage come fingersi controllori della Siae. C’è chi giura di aver visto una persona portarsi una ragazza in spalla e sostenere fosse per il dj!
4) l’attimo fuggente
Una tecnica antica, si ritiene eredità de borseggiatori e dell’arte degli illusionisti da strada, richiede sangue freddo, abilità da marioulo e passo da ninja. Primo step, fissare il buttafuori con intensità, analizzarne sguardo e movimenti in modo da intuirne cali di tensione e passaggi a vuoto. “Conditio sine qua non” per questo tecnica è trovarsi nel vortice del ciclone, quando la folla preme sull’entrata e il nostro “eroe” è ad un passo dalla porta, il butta deve arginare l’onda isterica di corpi, lascia scoperto un pertugio e tac! un ombra si infila dall’altra parte della barricata con un scatto felino passando in un nano secondo da dannato ad eletto. Spesso l’epilogo è la comica visione di gente arpionata per il colletto come un salmone e ricacciata nel mare di corpi, ma si sa a volte anche i salmoni riescono ad evitare la bocca dell’orso
Ne conoscete altre?
http://www.djmagitalia.com/sito/?p=677
1) il cronista d’assalto
l’approccio è simile in tutti i casi: occhiale da vista d’ordinanza rigorosamente finto, spocchia da operatore del settore e faccia di bronzo ” Ma come non c’è l’accredito, siamo il blog più importante in città, abbiamo ben 4000 mi piace e siamo media partner dell’evento”. Anche se ci si trovasse davvero davanti ad un blogger, è probabile che il sito in questione abbia un seguito di 10 lettori al mese e vanti media partenrship con la festa dell’uva di S.Proccolo, ma la blogosfera è grande e qualcuno ci cade sempre, tutto dipende da quanto ha la faccia come il culo chi ci prova.
2) la raccomandazione
Nel paese dove la raccomandazione è sistema economico, era ingenuo pensare che il mondo del clubbing rappresentasse un universo a parte.
Lo scavallatore esperto lo sa, per questo spesso azzarda nomi di persone che lavorano nel locale, magari senza neanche conoscerle, aggiungendo, dopo primo diniego, gradi di parentele, relazioni affettive e diritti divini per i quali addirittura il fatto di non essere in lista è un affronto intollerabile. Alcuni studiosi ritengono che questa tecnica risalga ai tempi del feudalesimo, tempo in cui, per un aristocratico saper a menadito il proprio albero genealogico era indispensabile al fine di dimostrare le proprie nobili origini e arrogarsi privilegi in terra. Il castello di fitte relazioni sociali cade rovinosamente quando il contatto in persona sopraggiunge all’entrata e dichiara alla cassiera di non avervi mai visto in faccia, anzi ora che vi guarda, gli state pure sul caxxo
3) la mentos
Parte il jingle” mentos freshness” il ragazzo trangugia la caramella ed entra dal retro del backstage mimetizzandosi fra lo staff e i tecnici. E’ la pubblicità che ha segnato una intera generazione e creato il maggior numero di imitazioni non autorizzate. Se ne raccontano di ogni tipo, dalle più grezze come i tamarri che si insozzano la maglia preferita del sabato sera per mettersi in spalla qualsiasi cosa trovino in giro (come se il club fosse il centro di raccolta e stoccaggio di eco balle), ai più raffinati escamotage come fingersi controllori della Siae. C’è chi giura di aver visto una persona portarsi una ragazza in spalla e sostenere fosse per il dj!
4) l’attimo fuggente
Una tecnica antica, si ritiene eredità de borseggiatori e dell’arte degli illusionisti da strada, richiede sangue freddo, abilità da marioulo e passo da ninja. Primo step, fissare il buttafuori con intensità, analizzarne sguardo e movimenti in modo da intuirne cali di tensione e passaggi a vuoto. “Conditio sine qua non” per questo tecnica è trovarsi nel vortice del ciclone, quando la folla preme sull’entrata e il nostro “eroe” è ad un passo dalla porta, il butta deve arginare l’onda isterica di corpi, lascia scoperto un pertugio e tac! un ombra si infila dall’altra parte della barricata con un scatto felino passando in un nano secondo da dannato ad eletto. Spesso l’epilogo è la comica visione di gente arpionata per il colletto come un salmone e ricacciata nel mare di corpi, ma si sa a volte anche i salmoni riescono ad evitare la bocca dell’orso
Ne conoscete altre?
http://www.djmagitalia.com/sito/?p=677