Tra i tanti pro del cambiamento dei metodi di lavoro dall’analogico al digitale, molto spesso viene decantata la presunta libertà di “azione anarchica” nell’operare e nell’ intraprendere il mestiere del Dj.
Opinione abbastanza comune delle persone è quella di essersi liberati dalla “longa mano” della catena distributiva musicale, di essere più autonomi nelle scelte e nell’acquisizione dei brani.
Effettivamente oggi succede ciò che 15 anni fa era impensabile, tutti hanno accesso a tutto ciò che i portali offrono e quando non ci sono i portali ad offrire ci sono mille modi per rimediare a qualsiasi mancanza (ripping da qualsiasi fonte , p2p o semplice condivisione)
“Tutto e subito” è il motto di questo periodo storico, del resto non solo nella musica e nel nostro settore.
Il respiro creativo d’altro canto, si è ampliato all’ennesima potenza; effetti, controller,mixer e softwares vari mettono a disposizione di chi fa questo mestiere ogni agevolazione per riuscire ad agire direttamente sulla proposta musicale offerta e sul risultato delle proprie performance.
I Producers hanno la possibilità di auto prodursi e auto promuoversi direttamente e i dj possono procurarsi tracce che prima erano quasi irraggiungibili per via dei limiti del mercato convenzionale.
In altre parole, si è verificato un taglio netto della catena distributiva musicale, apparentemente si è arrivati ad un mercato“dal produttore al consumatore”.
Tutto questo in termini qualitativi se intrapreso nella giusta maniera, dovrebbe portare ad una proposta varia, autogestita, multiforme e differenziata in ogni sfaccettatura.
Effettivamente il discorso sembra sempre più avvicinarsi al concetto anarchico a cui accennavamo prima; la figura del dj viene accostata a quella dell’artista, e permettetemi di dire, quella dell’artista è anarchica “per antonomasia”.
Poi riflettendoci meglio , vediamo che dopo un periodo iniziale di disorientamento totale e di mancanza di punti di riferimento, la transizione da un metodo all’altro prende sempre più forma, cominciando a delineare quelli che sono i confini del mercato digitale. I Portali leader diventano sempre più forti, e per una label neonata diventa sempre più difficile nonché indispensabile entrare nella lista fornitori di questi giganti di settore.
La classifiche interne di questi siti stanno diventando il metodo principale di promozione della musica da club, classifiche basate sulle vendite di download delle tracks, quindi all’apparenza stilate sulla base di un dato puro ed effettivo come quello del numero dei downloads ricevuti da un pezzo. Non fosse che questo sistema sta creando una particolare e al quanto bizzarra figura nell’ambiente: “gli auto-buyer” ossia coloro che investono un tot nell’acquisto multiplo del proprio pezzo solo per poterlo far salire di posizione.
Ovviamente questo giochetto ai portali in questione non sembra dispiacere, visto l’incremento delle vendite e i maggiori guadagni che percepiscono.
Facendo un confronto con il periodo storico precedente, notiamo che il cambiamento c’è stato, è stato certamente radicale, però se andiamo poi a tirare alcune somme, ci accorgiamo che prima c’erano delle distribuzioni convenzionali a delineare e indirizzare il mercato musicale, oggi ci sono dei portali che ne hanno preso il posto.
Ciò che si è ottenuto è sicuramente l’abbattimento dei costi ed il miglioramento dei metodi di lavoro, però il sistema di distribuzione se andiamo a stringere è sempre lo stesso,ossia un manipolo di persone che decidono cosa dovrà essere venduto e un bacino d’utenza pronto a comprare ciò che gli viene proposto.
Dove è finito il discorso utopico e romantico del “fai da te” a cui accennavamo prima??
La musica va avanti,intendiamoci, la qualità alla fine emerge sempre, il talento dei produttori e Dj’s non conosce barriere per venire allo scoperto, tanto più che il digitale offre opportunità incredibili per operare e per promuovere; quando percepiamo una proposta musicale omologata a certi glichèt, quando vediamo Dj’s che senza l’autosync non sanno proprio cosa fare, o ancora peggio producers che ricorrono a questi stratagemmi per salire di classifica, sarebbe opportuno, però, porsi qualche domanda sull’effettivo innalzamento della qualità della proposta.
Angelo-Kola-Colajanni http://www.djmagitalia.com/sito/?p=992