Continuano a suscitare contrastanti reazioni, negli USA, le norme contro la pirateria intellettuale in discussione al Congresso.
Il quadro legislativo in esame, che gode del sostegno delle major discografiche e degli studi cinematografici, tenderebbe, di fatto, a trasferire ai provider la responsabilità della lotta alla pirateria informatica.
Con la conseguenza, secondo i critici, di condizionare la gestione dei contenuti di moltissimi siti e di incidere fortemente sulla
libertà di espressione.
L’ultima presa di posizione, su tale controversa materia, è quella di Wikipedia, che proclama 24 ore di sciopero contro la legge antipirateria e invita i social network ed i motori di ricerca a condividere la protesta.
La “discesa in campo” di Wikipedia ha allargato il fronte dei favorevoli e contrari, che vede punti di vista molto divergenti, sia pure con diverse sfumature di tono.
Google, Twitter e Yahoo non si sono allineati alla posizione di Wikipedia, pur avendo espresso, a proposito di un analogo provvedimento di legge allo studio, la loro contrarietà ad ogni “censura” di Internet.
Tra i contrari alla legge, il presidente Barack Obama, il quale ha dichiarato che non sosterrà alcun provvedimento di legge che possa restringere la libertà di espressione o condizionare lo sviluppo di Internet.
A sostegno della nuova legge si è invece apertamente schierato il magnate dell’editoria Rupert Murdoch, che ha obiettato che molti spazi pubblicitari su Google sono associati all’offerta di film in streaming gratuito.
Fonte: www.siae.it
Il quadro legislativo in esame, che gode del sostegno delle major discografiche e degli studi cinematografici, tenderebbe, di fatto, a trasferire ai provider la responsabilità della lotta alla pirateria informatica.
Con la conseguenza, secondo i critici, di condizionare la gestione dei contenuti di moltissimi siti e di incidere fortemente sulla
libertà di espressione.
L’ultima presa di posizione, su tale controversa materia, è quella di Wikipedia, che proclama 24 ore di sciopero contro la legge antipirateria e invita i social network ed i motori di ricerca a condividere la protesta.
La “discesa in campo” di Wikipedia ha allargato il fronte dei favorevoli e contrari, che vede punti di vista molto divergenti, sia pure con diverse sfumature di tono.
Google, Twitter e Yahoo non si sono allineati alla posizione di Wikipedia, pur avendo espresso, a proposito di un analogo provvedimento di legge allo studio, la loro contrarietà ad ogni “censura” di Internet.
Tra i contrari alla legge, il presidente Barack Obama, il quale ha dichiarato che non sosterrà alcun provvedimento di legge che possa restringere la libertà di espressione o condizionare lo sviluppo di Internet.
A sostegno della nuova legge si è invece apertamente schierato il magnate dell’editoria Rupert Murdoch, che ha obiettato che molti spazi pubblicitari su Google sono associati all’offerta di film in streaming gratuito.
Fonte: www.siae.it