La vendita degli impianti stereo oggi è trainata dai giradischi. Nei negozi entrano giovanissimi che comprano ristampe o dischi appena usciti.La puntina che si appoggia sul solco, qualche fruscio e poi basso, chitarra e batteria entrano all´unisono nella stanza, con un suono limpido, fresco.
Tirare fuori un disco in vinile vuol dire aprire una porta: si esce da un mondo dove la musica è impalpabile, un´icona da cliccare su uno schermo del computer, per entrare in un altro tattile, fatto di carta e plastica. La grande differenza arriva alle orecchie: non c´è paragone a livello di qualità sonora.
Fino ad appena due o tre anni fa erano solo gli appassionati ad acquistare i vinili, collezionisti disposti a spendere centinaia di euro per originali degli anni Sessanta o Settanta. Oggi è in corso una silenziosa rivoluzione: dentro i negozi si vedono ragazzi di 15 anni, i ventenni comprano gli originali di lavori appena usciti.
Del resto le major discografiche hanno ricominciato a produrre anche i vinili. E così aumentano anche i punti vendita, solo in centro a Firenze se ne contano almeno quattro o cinque. E un settore che sembrava destinato a una crisi irrimediabile riprende campo.
Domani si festeggia in tutto il mondo il "Record store day". Ma dati interessanti su quello che sta avvenendo arrivano anche da chi commercia hi-fi di qualità. A Maoggi, in viale De Amicis, spiegano che oggi sono i giradischi a trainare le vendite di amplificatori e casse. «Ormai - dice il titolare - vendiamo tanti piatti quanti lettori cd». Un recupero non da poco rispetto ad alcuni anni fa, quando si vendevano solo supporti per il digitale. «I giovani tornano al vinile - spiega Paolo Rogai di Dolfi in viale Fratelli Rosselli - Sono loro a far risalire le vendite.
Il mercato di questi apparecchi con l´arrivo del cd era morto. Erano rimasti solo gli audiofili, loro sanno che il vinile era superiore ai cd come oggi è superiore ai file internet. Sta cambiando tutto e i produttori di piatti escono con nuove proposte».Il ritorno del vinile fa aprire nuovi negozi dedicati quasi esclusivamente a questo supporto, come il Marquee Moon in piazza San Pier Maggiore a Firenze dalla fine del 2009. «Ormai le nuove uscite discografiche escono anche nel vecchio formato - spiega Michele, che lavora nel negozio - E´ difficile per noi stare dietro a tutte le proposte.
Poi ci sono le ristampe. I clienti sono giovani oppure cinquantenni che hanno iniziato ad ascoltare musica su vinile. Manca la generazione fra i 35 e i 40, quelli che hanno vissuto il boom del cd: nei primi Novanta si comprava solo quello. Adesso invece è proprio questo tipo di disco ad essere in crisi, molte major stanno smettendo di farlo». Se arrivasse la fine del cd la colpa sarebbe da una parte dei file digitali e dall´altra del vinile che ritorna.
Quali sono i vinili più acquistati? Tra le ristampe i Led Zeppelin e i Pink Floyd, ma va molto anche il disco dei Velvet Underground con la banana di Andy Wharol. Poi ci sono il jazz, il blues, il funk. Oltre ovviamente a tutte le nuove uscite. Rock Bottom, in via de´ Giraldi, ha aperto quando è esplosa la crisi del vinile, nel ´93, e vende molto grazie al sito. «A quei tempi non si stampavano più dischi, ora hanno ricominciato tutti. Anche Concato è uscito in vinile - dice Luca - Abbiamo un grande catalogo di usato con dischi che costano più di mille euro.
Ma i nostri clienti oggi non sono solo appassionati, tornano i ragazzi che cercano la bellezza dell´oggetto e la qualità dell´ascolto. In via dei Neri c´è Data Records, il vecchio Contempo, che negli anni Ottanta era uno dei più importanti negozi d´Italia. «Quando tutti si liberavano dei vinili, negli anni Novanta, noi li acquistavamo - dice il titolare Giampiero Barlotti - Adesso se svendono i cd io li compro, tanto torneranno anche quelli».
di MICHELE BOCCI http://firenze.repubblica.it/cronaca/2012/04/20/news/boom_dei_vecchi_vinili_tornano_a_vendere_come_i_cd-33629747/
Tirare fuori un disco in vinile vuol dire aprire una porta: si esce da un mondo dove la musica è impalpabile, un´icona da cliccare su uno schermo del computer, per entrare in un altro tattile, fatto di carta e plastica. La grande differenza arriva alle orecchie: non c´è paragone a livello di qualità sonora.
Fino ad appena due o tre anni fa erano solo gli appassionati ad acquistare i vinili, collezionisti disposti a spendere centinaia di euro per originali degli anni Sessanta o Settanta. Oggi è in corso una silenziosa rivoluzione: dentro i negozi si vedono ragazzi di 15 anni, i ventenni comprano gli originali di lavori appena usciti.
Del resto le major discografiche hanno ricominciato a produrre anche i vinili. E così aumentano anche i punti vendita, solo in centro a Firenze se ne contano almeno quattro o cinque. E un settore che sembrava destinato a una crisi irrimediabile riprende campo.
Domani si festeggia in tutto il mondo il "Record store day". Ma dati interessanti su quello che sta avvenendo arrivano anche da chi commercia hi-fi di qualità. A Maoggi, in viale De Amicis, spiegano che oggi sono i giradischi a trainare le vendite di amplificatori e casse. «Ormai - dice il titolare - vendiamo tanti piatti quanti lettori cd». Un recupero non da poco rispetto ad alcuni anni fa, quando si vendevano solo supporti per il digitale. «I giovani tornano al vinile - spiega Paolo Rogai di Dolfi in viale Fratelli Rosselli - Sono loro a far risalire le vendite.
Il mercato di questi apparecchi con l´arrivo del cd era morto. Erano rimasti solo gli audiofili, loro sanno che il vinile era superiore ai cd come oggi è superiore ai file internet. Sta cambiando tutto e i produttori di piatti escono con nuove proposte».Il ritorno del vinile fa aprire nuovi negozi dedicati quasi esclusivamente a questo supporto, come il Marquee Moon in piazza San Pier Maggiore a Firenze dalla fine del 2009. «Ormai le nuove uscite discografiche escono anche nel vecchio formato - spiega Michele, che lavora nel negozio - E´ difficile per noi stare dietro a tutte le proposte.
Poi ci sono le ristampe. I clienti sono giovani oppure cinquantenni che hanno iniziato ad ascoltare musica su vinile. Manca la generazione fra i 35 e i 40, quelli che hanno vissuto il boom del cd: nei primi Novanta si comprava solo quello. Adesso invece è proprio questo tipo di disco ad essere in crisi, molte major stanno smettendo di farlo». Se arrivasse la fine del cd la colpa sarebbe da una parte dei file digitali e dall´altra del vinile che ritorna.
Quali sono i vinili più acquistati? Tra le ristampe i Led Zeppelin e i Pink Floyd, ma va molto anche il disco dei Velvet Underground con la banana di Andy Wharol. Poi ci sono il jazz, il blues, il funk. Oltre ovviamente a tutte le nuove uscite. Rock Bottom, in via de´ Giraldi, ha aperto quando è esplosa la crisi del vinile, nel ´93, e vende molto grazie al sito. «A quei tempi non si stampavano più dischi, ora hanno ricominciato tutti. Anche Concato è uscito in vinile - dice Luca - Abbiamo un grande catalogo di usato con dischi che costano più di mille euro.
Ma i nostri clienti oggi non sono solo appassionati, tornano i ragazzi che cercano la bellezza dell´oggetto e la qualità dell´ascolto. In via dei Neri c´è Data Records, il vecchio Contempo, che negli anni Ottanta era uno dei più importanti negozi d´Italia. «Quando tutti si liberavano dei vinili, negli anni Novanta, noi li acquistavamo - dice il titolare Giampiero Barlotti - Adesso se svendono i cd io li compro, tanto torneranno anche quelli».
di MICHELE BOCCI http://firenze.repubblica.it/cronaca/2012/04/20/news/boom_dei_vecchi_vinili_tornano_a_vendere_come_i_cd-33629747/