Abbiamo espresso la nostra posizione durante l'audizione Ministeriale del Comitato Consultivo per il riordino del Diritto d'Autore, ma ovviamente non è compito nostro entrare nel merito redazionale del Decreto in via di elaborazione, il nostro è un ruolo di confronto politico e in questo senso abbiamo espresso il nostro parere in riferimento a quanto accaduto in conseguenza dell'approvazione prima, della legge 100/2010 che ha autorizzato la costituzione del NuovoImaie e successivamente con l'approvazione del Decreto liberalizzazioni che, francamente continuiamo a pensare, abbia contribuito ulteriormente ad approfondire il solco di divisione del settore di riferimento.
La ricostituzione dell'Istituto avrebbe dovuto garantire democrazia di partecipazione e tutela degli artisti interpreti ed esecutori.
La nostra preoccupazione è, che tutto è stato inutile, e il rischio riguarda gli artisti che, alla luce dei fatti, potrebbero ritrovarsi a pagare le spese di un fallimento totale dell'Istituto.
Ultimamente abbiamo inoltrato al Presidente Miccichè la richiesta di pubblicazione del bilancio e la risposta è stata:
- Il bilancio sarà pubblicato sul sito, se ed in quanto l'Assemblea lo richiederà: e confido lo faccia. ( testualmente con copia e incolla)
A parte il fatto che le dichiarazioni sulla trasparenza si sprecano, ma le risposte ufficiali le smentiscono, la nostra considerazione è che, se nessuno porta all'OdG un argomento, questo non sarà mai discusso, ergo, il bilancio resterà segreto.
L'assemblea infatti si e no si riunirà una o due volte l'anno, sarà questo l'argomento da portare in discussione? ( ci sono già i consiglieri di amministrazione , i direttori, i presidenti che fanno e decidono tutto, che motivo ci sarebbe di scomodare l'assemblea, al massimo sarà chiamata a ratificare ).
Non ci piace far di conto, ma in questa occasione facciamo una eccezione.........quindi proviamo noi a fare una presunzione di bilancio, sperando che di questo magari si discuta domani presso la casa della musica, durante l'ennesimo incontro di autostima comportamentale dei "nuovi padroni" dell'Istituto, "NOMINATI" a seguito delle elezioni?, tenutesi il 3 e 4 aprile con il regolamento elettorale " PORCELLUM 2 - LA VENDETTA" che ha beatificato il CDA e l'assemblea, (molti dei quali inconsapevoli di tutto quanto accaduto durante le riunione del Comitato Consultivo) nel quale, fuori da verbali si è discusso dei compensi dei consiglieri di amministrazione, facendo in modo che non fosse molto noto pubblicamente.
Precisiamo che sono stime di presunzione quindi attendiamo fiduciosi di avere documenti che ci smentiscano, e le cifre che andiamo a scrivere le conosciamo solo per essere stati parte - poi messi gentilmente alla porta in barba alla legge - del Comitato Consultivo approvato dalla stessa legge che avrebbe voluto invece vederci partecipi sempre.
Totale dello scherzo sempre a spanne circa 4.000.000 euro.........
Ora,..... se le spese di gestione dell'istituto corrispondo al massimo al 15%, si dovrebbe presumere che per sostenerle, gli incassi dovrebbero ammontare a circa 26/27.000.000 ( ventisei/ventisette milioni di euro l'anno) cioè, dal giugno 2009 al 31 dicembre 2012 l'istituto, per sostenere queste spese di gestione, avrebbe dovuto incassare circa 94.000.000 euro (novantaquattromilioni di euro), con il calcolo del "vecchio conio" circa 180 miliardi di lire.
Quindi, 94.000.000 meno 16.000.000 di costi gestionali, ad essere ripartibili verso gli aventi diritto sarebbero circa 78.000.000 (settantottomilioni - circa 150 miliardi del "vecchio conio")
Ci è stato chiesto di essere critico ma non difattista, però.......perdonatemi questi sono conti matematici, siamo sicuri di essere in grado sostenere queste spese?
Non sarà il caso di approfondire la questione, in particolare da parte di quegli amici che in passato hanno preso le distanze da situazioni a dir poco spiacevoli che, in conclusione ha visto tutti assolti, anche quelli pescati con le mani nella marmellata?
E cosa dire del fatto che anche qualche sigla confederale si fa rappresentare da una associazione in una audizione ministeriale?
E' un giochino politico che facevamo quando qualche consigliere di amministrazione attuale aveva i pantaloni corti.........
E cosa dire del fatto che, a fronte di queste spese, il sito non riporta ancora gli aventi diritto iscritti con la nuova gestione?
E quanto costa il sistema, che non funziona?
Non è ipotizzabile che, nel caso di fallimento, visto che a fronte del decreto liberalizzazioni le società di produttori e gli utilizzatori pubblici e privati restano in attesa di sapere chi devono pagare, dimostrandosi poco disponibili a sborsare un solo centesimo - in sostanza l'istituto sta andando avanti ad acconti - che si potrebbe anche presumere di dover restituire?
Non è ipotizzabile che in caso di fallimento dell'Istituto ( è privato o pubblico? ) si possa correre il rischio che vengano chiamati a saldare i debiti proprio gli artisti che, notoriamente non hanno mai percepito somme così rilevanti, come quelli di certi funzionari e consiglieri di amministrazione?
Noi suggeriamo attenzione, e lo faremo anche nei confronti dei Parlamentari e dei Ministeri che hanno l'obbligo di vigilare, vigilanza che, pare, fino ad ora non ha dimostrato eccessiva efficacia.
Non vorremmo essere finiti dalla padella nella brace, ovvero.....................abbiamo chiesto che i residui non ripartibili successivamente alle decisioni di definizione della gestione del Vecchio Imaie non siano accreditati al nuovo Istituto, bensì siano messi a disposizione di tutti i soggetti che rappresentano un parte di artisti, che, messi attorno ad un tavolo dispongano di un colossale progetto di sostegno al settore, ovvero, se non sarà possibile che vengano ripartiti secondo percentuali di rappresentanza, non si facciano quindi illusioni i "nuovi padroni" di poter sanare i debiti con un "regalo" piovuto dal cielo.
Il Dott. Sepe Presidente in sede di Audizione, ci ha chiesto un parere sulla necessità dell'approvazione del Decreto di parziale riordino dei diritti connessi.
Noi siamo convinti e lo abbiamo espressamente richiesto che è indispensabile ricominciare tutto e il decreto se lo si ritiene indispensabile non può e non deve essere "parziale", sarebbe il provvisorio che diventa ancora una volta definitivo, se va messo mano alla normativa lo si faccia totalmente, restituendo dignità e democrazia vera agli artisti riconoscendo il ruolo di professionalità di tutti gli operatori, ma per fare questo è indispensabile un tavolo di confronto dove non vi siano prevaricazioni o "primi della classe", nel quale si esamini la situazione di disagio e difficoltà nel quale versano tutte le categorie artistiche e i fondi raccolti vengano utilizzati per progetti di ampio respiro offrire garanzie di occasioni di lavoro e quindi di migliori retribuzioni agli artisti stessi, senza privilegi che favoriscono consiglieri di amministrazione o funzionari ben retribuiti che decidono da soli le proprie retribuzioni.
Intanto ci è parso di sapere che qualche artista ha iniziato a percepire qualche compenso per diritti, infatti qualcuno ha ricevuto, pare, un assegno di 20 euro per l'anno 2009.....sarà vero?
Mario Di Gioia
La ricostituzione dell'Istituto avrebbe dovuto garantire democrazia di partecipazione e tutela degli artisti interpreti ed esecutori.
La nostra preoccupazione è, che tutto è stato inutile, e il rischio riguarda gli artisti che, alla luce dei fatti, potrebbero ritrovarsi a pagare le spese di un fallimento totale dell'Istituto.
Ultimamente abbiamo inoltrato al Presidente Miccichè la richiesta di pubblicazione del bilancio e la risposta è stata:
- Il bilancio sarà pubblicato sul sito, se ed in quanto l'Assemblea lo richiederà: e confido lo faccia. ( testualmente con copia e incolla)
A parte il fatto che le dichiarazioni sulla trasparenza si sprecano, ma le risposte ufficiali le smentiscono, la nostra considerazione è che, se nessuno porta all'OdG un argomento, questo non sarà mai discusso, ergo, il bilancio resterà segreto.
L'assemblea infatti si e no si riunirà una o due volte l'anno, sarà questo l'argomento da portare in discussione? ( ci sono già i consiglieri di amministrazione , i direttori, i presidenti che fanno e decidono tutto, che motivo ci sarebbe di scomodare l'assemblea, al massimo sarà chiamata a ratificare ).
Non ci piace far di conto, ma in questa occasione facciamo una eccezione.........quindi proviamo noi a fare una presunzione di bilancio, sperando che di questo magari si discuta domani presso la casa della musica, durante l'ennesimo incontro di autostima comportamentale dei "nuovi padroni" dell'Istituto, "NOMINATI" a seguito delle elezioni?, tenutesi il 3 e 4 aprile con il regolamento elettorale " PORCELLUM 2 - LA VENDETTA" che ha beatificato il CDA e l'assemblea, (molti dei quali inconsapevoli di tutto quanto accaduto durante le riunione del Comitato Consultivo) nel quale, fuori da verbali si è discusso dei compensi dei consiglieri di amministrazione, facendo in modo che non fosse molto noto pubblicamente.
Precisiamo che sono stime di presunzione quindi attendiamo fiduciosi di avere documenti che ci smentiscano, e le cifre che andiamo a scrivere le conosciamo solo per essere stati parte - poi messi gentilmente alla porta in barba alla legge - del Comitato Consultivo approvato dalla stessa legge che avrebbe voluto invece vederci partecipi sempre.
- 1 - Vi sono 42/44 dipendenti che, presumiamo percepiscano uno stipendio, (assolutamente legittimo e da tutelare, lo fa anche la legge) e se la media è di 1.200 euro x 14 mensilità più contributi e premi, e stipendi per funzionari di responsabilità "presumiamo" che più o meno l'importo complessivo ammonta, a spanne, a 40.000/45.000 euro l'anno che, per 42/44 fa circa 1.700.000/1.900.000 euro;
- 2 - Poi ci sono i compensi per Presidente e direttore generale - da quanto ci è dato sapere, per circa 360/380.000 euro lordi;
- 3 - Poi si sono "aggregati" i costi per i consiglieri di amministrazione, fra compensi e spese circa 40.000 euro l'anno per 4 = 160.000 euro;
- 4 - I compensi per i componenti dei comitati e dell'assemblea sono i meno pesanti, li potremmo calcolare in circa 40/45.000 euro l'anno;
- 5 - I canoni di locazione degli uffici che ammontano a circa 360.000 euro l'anno.
- 6 - Il funzionamento dell'Istituto vale almeno 200.000 euro l'anno ( telefono, computer, luce, acqua, ecc.)
- 7 - "Dulcis in fundo" le tasse non sappiamo quanto si paga , ma sicuramente si paga........
Totale dello scherzo sempre a spanne circa 4.000.000 euro.........
Ora,..... se le spese di gestione dell'istituto corrispondo al massimo al 15%, si dovrebbe presumere che per sostenerle, gli incassi dovrebbero ammontare a circa 26/27.000.000 ( ventisei/ventisette milioni di euro l'anno) cioè, dal giugno 2009 al 31 dicembre 2012 l'istituto, per sostenere queste spese di gestione, avrebbe dovuto incassare circa 94.000.000 euro (novantaquattromilioni di euro), con il calcolo del "vecchio conio" circa 180 miliardi di lire.
Quindi, 94.000.000 meno 16.000.000 di costi gestionali, ad essere ripartibili verso gli aventi diritto sarebbero circa 78.000.000 (settantottomilioni - circa 150 miliardi del "vecchio conio")
Ci è stato chiesto di essere critico ma non difattista, però.......perdonatemi questi sono conti matematici, siamo sicuri di essere in grado sostenere queste spese?
Non sarà il caso di approfondire la questione, in particolare da parte di quegli amici che in passato hanno preso le distanze da situazioni a dir poco spiacevoli che, in conclusione ha visto tutti assolti, anche quelli pescati con le mani nella marmellata?
E cosa dire del fatto che anche qualche sigla confederale si fa rappresentare da una associazione in una audizione ministeriale?
E' un giochino politico che facevamo quando qualche consigliere di amministrazione attuale aveva i pantaloni corti.........
E cosa dire del fatto che, a fronte di queste spese, il sito non riporta ancora gli aventi diritto iscritti con la nuova gestione?
E quanto costa il sistema, che non funziona?
Non è ipotizzabile che, nel caso di fallimento, visto che a fronte del decreto liberalizzazioni le società di produttori e gli utilizzatori pubblici e privati restano in attesa di sapere chi devono pagare, dimostrandosi poco disponibili a sborsare un solo centesimo - in sostanza l'istituto sta andando avanti ad acconti - che si potrebbe anche presumere di dover restituire?
Non è ipotizzabile che in caso di fallimento dell'Istituto ( è privato o pubblico? ) si possa correre il rischio che vengano chiamati a saldare i debiti proprio gli artisti che, notoriamente non hanno mai percepito somme così rilevanti, come quelli di certi funzionari e consiglieri di amministrazione?
Noi suggeriamo attenzione, e lo faremo anche nei confronti dei Parlamentari e dei Ministeri che hanno l'obbligo di vigilare, vigilanza che, pare, fino ad ora non ha dimostrato eccessiva efficacia.
Non vorremmo essere finiti dalla padella nella brace, ovvero.....................abbiamo chiesto che i residui non ripartibili successivamente alle decisioni di definizione della gestione del Vecchio Imaie non siano accreditati al nuovo Istituto, bensì siano messi a disposizione di tutti i soggetti che rappresentano un parte di artisti, che, messi attorno ad un tavolo dispongano di un colossale progetto di sostegno al settore, ovvero, se non sarà possibile che vengano ripartiti secondo percentuali di rappresentanza, non si facciano quindi illusioni i "nuovi padroni" di poter sanare i debiti con un "regalo" piovuto dal cielo.
Il Dott. Sepe Presidente in sede di Audizione, ci ha chiesto un parere sulla necessità dell'approvazione del Decreto di parziale riordino dei diritti connessi.
Noi siamo convinti e lo abbiamo espressamente richiesto che è indispensabile ricominciare tutto e il decreto se lo si ritiene indispensabile non può e non deve essere "parziale", sarebbe il provvisorio che diventa ancora una volta definitivo, se va messo mano alla normativa lo si faccia totalmente, restituendo dignità e democrazia vera agli artisti riconoscendo il ruolo di professionalità di tutti gli operatori, ma per fare questo è indispensabile un tavolo di confronto dove non vi siano prevaricazioni o "primi della classe", nel quale si esamini la situazione di disagio e difficoltà nel quale versano tutte le categorie artistiche e i fondi raccolti vengano utilizzati per progetti di ampio respiro offrire garanzie di occasioni di lavoro e quindi di migliori retribuzioni agli artisti stessi, senza privilegi che favoriscono consiglieri di amministrazione o funzionari ben retribuiti che decidono da soli le proprie retribuzioni.
Intanto ci è parso di sapere che qualche artista ha iniziato a percepire qualche compenso per diritti, infatti qualcuno ha ricevuto, pare, un assegno di 20 euro per l'anno 2009.....sarà vero?
Mario Di Gioia