Per ferragosto controlli a tappeto in tutte le discoteche, è questo il piano anti – pusher messo in moto dalle prefetture per evitare altre vittime delle discoteche. Già perché quella del 2015 è già diventata l’estate della movida fatale. Giovani morti per droga, o per un destino beffardo che li ha colpiti in diverse località della penisola mentre avevano un unico desiderio, divertirsi. La chiusura del Cocoricò, celebre discoteca della riviera romagnola, ha scatenato le polemiche dividendo l’opinione pubblica tra colpevolisti e innocentisti. Solo qualche giorno dopo un altro giovane è morto in un locale del Salento. Infine in Campania un ragazzo ha perso la vita per un masso caduto in una discoteca non a norma durante una serata di pioggia. Vite spezzate che aprono tanti interrogativi e pongono sotto accusa comunque il mondo delle discoteche, che saranno proprio a ferragosto ancora sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine con rigidi controlli e massima allerta. Un momento delicato dunque per un’industria nella quale lavorano tanti professionisti. Max Testa famoso dj emiliano, è uno di loro, 45 anni, cresciuto a fianco Albertino, rappresentante oggi di Assodeejai dell’Emilia Romagna da 25 anni lavora nei locali della Riviera Romagnola e più di ogni altro ha voce in capitolo per raccontare l’evoluzione di un mondo che oggi è demonizzato. Una lunga carriera, la sua, fatta di rinunce per rincorrere una passione: “Sono sempre stato legato alla musica nera – ammette – ma in generale mi piace tutta la buona musica. Se devo trovare un aggettivo per descrivermi dico Peter Pan con la passione per il rock”.
La musica ti ha dato o tolto di più nella vita? Per la musica ho sacrificato molto della mia vita, in primo luogo la famiglia, ma se dovessi immaginare un’altra vita non ci riuscirei. Il mio lavoro è la musica, ho un’altra occupazione diurna, ma per tutti io sono un dj”.
Come è cambiata la musica e il ruolo del dj negli anni? Un tempo i locali avevano una propria consolle con i dischi in vinile, oggi ognuno si attrezza e dunque è più faticoso oggi, perché occorre organizzazione e capacità. La concorrenza è spietata tanti giovani lavorano anche gratis e questo non va bene per la categoria, svalutano la professionalità.
E proprio per difendere la categoria Max Testa rappresentante di Assodeejay in Emilia Romagna ha portato avanti una lunga battaglia per far riconoscere il ruolo professionale di colui che sceglie, mixa e fa sognare migliaia di ragazzi con la musica in discoteca o nelle radio. Quali sono le conquiste di cui vai fiero? Di sicuro oggi abbiamo ottenuto un riconoscimento della professione del dj, ma è solo una battaglia, ancora abbiamo tanta strada da percorrere. Purtroppo tanti sminuiscono il ruolo del dj, invece il fatto di divertirsi mentre si lavora è un valore aggiunto da non sottovalutare. Io ancora oggi dopo 25 anni di carriera esco di casa col sorriso e rientro dopo una serata felice. Questo è ciò che mi rende più orgoglioso.
Max Testa eterno Peter Pan che ama “Hotel California” e “No woman no cry” di Bob Marley se si volta indietro ricorda migliaia di serate nei celebri locali della “Bassa” e della Riviera Romagnola, chilometri di asfalto percorsi con il caldo afoso e la nebbia ma sempre con l’intento di far divertire con la musica i giovani in modo sano. Un obiettivo che dopo anni, nonostante sia cambiato il mondo delle discoteche, gli strumenti e anche le mode, resta una priorità per Max Testa che nell’estate delle polemiche difende la professione e lancia un monito per i giovani. “Meglio sballarsi con pizza e un bicchiere di malvasia – dichiara – piuttosto che cercare rifugio nelle droghe”.
FEDERICA BOSCO
Fonte:http://newsitalialive.it/dj-max-testa-alla-vigilia-di-ferragosto-dice-ai-giovani-per-divertirsi-basta-la-musica-una-pizza-e-un-bicchiere-di-malvasia/