Quando si parla di indie rock italiano, non si possono non nominare gli Afterhours: la band che ha fatto letteralmente da traino a questo sottogenere musicale in Italia. Con una discografia composta da 11 album che si sono sempre distinti per una matrice fedele a una certa idea di musica.
Il gruppo si formò nel 1986 a Milano, per iniziativa del frontman Manuel Agnelli—che insieme al bassista Lorenzo Olgiati—rappresenta il fulcro storico del gruppo. Il nome della band voleva essere un omaggio ai Velvet Underground, una delle band che più ha influenzato il lavoro degli Afterhours.
Esordirono con un 45 giri l’anno successivo, My Bit Boy, e poi con l’elleppi All the Good Children Go to Hell. Inizialmente la band decise di scrivere le canzoni utilizzando la lingua inglese, e questo approccio condizionò molto lo stile delle loro canzoni.
Nel 1990, finalmente, uscì il primo album: During Christine’s Sleep. Un disco caratterizzato da un’atmosferaintrospettiva. Questa cifra stilisticarimarrà uno dei leitmotiv portanti della band, che si è sempre contraddistinta per la profondità dei suoi pezzi, preferendola a sonorità più ruvide e classicamente rock.
La vera svolta del progetto Afterhours, però, è rappresentata dall’album Germi, il primo cantato interamente in italiano. Questo cambio di registro concorre a far acquistare una forma riconoscibile alla musica della band. Lo stile, poi, diventa più complesso e raffinato: il gruppo riesce a unire melodia e rock, alternando anche intermezzi psichedelici.
È a questo punto che la band raggiunge l’apice del successo, producendo quello che viene generalmente riconosciuto come il loro album più bello e importante, Hai paura del buio? Il disco è composto in modo molto sapiente: riesce a unire influenze di varia natura—hardcore, rock melodico, grunge. Risulta incredibilmente unitario e coeso.
A questo punto della loro carriera gli Afterhours sono riconosciuti come uno dei gruppi rock più importanti del panorama italiano. Nonostante alcuni avvicendamenti nell’organico originale, la band continua a riscuotere successi in giro per l’Italia e l’Europa.
Nel 2008, dopo altri tre album—Non è per sempre, Quello che non c’è, Ballate per piccole iene— la band passa all’etichetta Universal, e pubblica I milanesi ammazzano il sabato. Un disco che contribuirà a rendere famosi gli Afterhours anche al grande pubblico, specialmente dopo la loro partecipazione al festival di Sanremo
Il gruppo si formò nel 1986 a Milano, per iniziativa del frontman Manuel Agnelli—che insieme al bassista Lorenzo Olgiati—rappresenta il fulcro storico del gruppo. Il nome della band voleva essere un omaggio ai Velvet Underground, una delle band che più ha influenzato il lavoro degli Afterhours.
Esordirono con un 45 giri l’anno successivo, My Bit Boy, e poi con l’elleppi All the Good Children Go to Hell. Inizialmente la band decise di scrivere le canzoni utilizzando la lingua inglese, e questo approccio condizionò molto lo stile delle loro canzoni.
Nel 1990, finalmente, uscì il primo album: During Christine’s Sleep. Un disco caratterizzato da un’atmosferaintrospettiva. Questa cifra stilisticarimarrà uno dei leitmotiv portanti della band, che si è sempre contraddistinta per la profondità dei suoi pezzi, preferendola a sonorità più ruvide e classicamente rock.
La vera svolta del progetto Afterhours, però, è rappresentata dall’album Germi, il primo cantato interamente in italiano. Questo cambio di registro concorre a far acquistare una forma riconoscibile alla musica della band. Lo stile, poi, diventa più complesso e raffinato: il gruppo riesce a unire melodia e rock, alternando anche intermezzi psichedelici.
È a questo punto che la band raggiunge l’apice del successo, producendo quello che viene generalmente riconosciuto come il loro album più bello e importante, Hai paura del buio? Il disco è composto in modo molto sapiente: riesce a unire influenze di varia natura—hardcore, rock melodico, grunge. Risulta incredibilmente unitario e coeso.
A questo punto della loro carriera gli Afterhours sono riconosciuti come uno dei gruppi rock più importanti del panorama italiano. Nonostante alcuni avvicendamenti nell’organico originale, la band continua a riscuotere successi in giro per l’Italia e l’Europa.
Nel 2008, dopo altri tre album—Non è per sempre, Quello che non c’è, Ballate per piccole iene— la band passa all’etichetta Universal, e pubblica I milanesi ammazzano il sabato. Un disco che contribuirà a rendere famosi gli Afterhours anche al grande pubblico, specialmente dopo la loro partecipazione al festival di Sanremo