È solo alla sua prima edizione, eppure le premesse danno già carica ad importanti aspettative. Vi raccontiamo di Organica Festival, la novità dell’estate salentina in vita il 18 Agosto: un one-day festival che punta tutto sulla migliore proposta musicale, gastronomica e naturalistica che la realtà locale ha da offrire.
Prima ancora che un’eccellente testimonianza di marketing territoriale, per altro della natura più concreta e proattiva, Organica Festival si presenta tra appassionati e addetti quale un progetto ben più circumnavigato e ridondante, bandiera di un’idea intrinsecamente fascinosa. Se potessimo riassumere il tutto in due parole, uno sforzo astrattivo non proprio immediato tenendo contro della ricchezza dell’evento, sceglieremmo: identità e sinergia. Le ragioni qui di seguito.Identità (ma la potete anche intendere come un genuino senso di appartenenza) perché ovviamente Organica si allea alle meraviglie del suo patrimonio; l’evento infatti è incastonato tra la struttura Balnearea (Contrada Alimini/Otranto), un’architettura balneare confortevole ed accogliente, ma soprattutto, inserita nel contesto ambientale dei Laghi Alimini, una vera e propria oasi tra pineta e spiaggia. L’appendice identitaria tuttavia, non la si rintraccia solo nella dimensione territoriale.
Per tutta la sua durata, Organica metterà a disposizione degli ospiti un’area gastronomica allestita e “contaminata” di soli prodotti – della terra così come del mare – a Km 0, testimoni anche questi di usi e costumi derivati dalle più antiche tradizioni.
Questo così appassionato connubio è la ragione che è anche a principio della seconda scelta: la sinergia. Non esiterebbe credibilità in un progetto come di questo tipo, se non vi fosse coerenza, disciplina e contestualizzazione tra tutte le proposte portate avanti; da quella musicale, all’educazione alimentare, per finire anche al Sunday Open Market – questo, un open-space adibito a laboratorio di design impegnato nei “toccanti” temi del riciclo e riuso, topic caldi per chi nasce, cresce e fa industria a stretto contatto con l’ecosistema ambientale e i suoi delicati equilibri – ma coerenza, disciplina e contestualizzazione tendono tutte ad un’unica e condivisa conclusione: un’armoniosa sinergia tra fini ed interessi.
Ancora non abbiamo fatto cenno a ciò che è chiaramente il fulcro di ogni data di nostro interesse. Arriviamo allora agli artisti in line-up.
Stelle e strisce sono i colori degli headliners: il brookliniano Joe Claussell e Jamie 3:26, a rappresentanza del suono di Chicago. Ampissimo spazio è dato alla selezione italiana e local a definire un gioco che la stessa direzione ha esortato come Black Continuum; un euforico ponte artistico tra la matrice tradizionale e la proposta elettronica più contemporanea. Gino e Federico Grasso, alias, The Grasso Brothers, Gabriele Poso, Okee Ru e Dan Mela nella loro “creatura combinata” Rudan, Frequency Modulation, Luigi Zappa, HeartMaker e Andrea Mi danno completezza al ricamo del tutto costruendo una cornice che non sia solo intrattenitiva ma anche – se non soprattutto – pedagogica, una vera e propria dottrina alle sonorità più creative e ricercate
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