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- Produzione dei vinili tra artigianalità e sostenibilità
Il vinile dalla fine del 1800 ad oggi ha testimoniato l'evoluzione della musica fino a come la consumiamo e viviamo oggi.
Il primo vinile come lo conosciamo oggi fu introdotto nel 1948, con l'invenzione dei dischi in vinile a 33 giri al minuto (RPM) per l'ascolto a lunga durata. Questi dischi avevano una migliore qualità del suono rispetto ai precedenti formati di registrazione su disco e iniziarono a diventare sempre più popolari.
Tra gli anni '50 e '70 il vinile divenne il formato musicale più popolare, fino all'arrivo delle musicassette e dei CD che causò un importante crisi per il formato vinilico.
Nonostante la nascita delle piattaforme streaming negli anni 2000, il vinile ha vissuto una rinascita confermandosi come il formato più amato dai fan degli artisti e dagli appassionati di musica.
Scopriamo insieme come avviene la produzione, tra passato e futuro.
dei vinili viene toccato con mano da un operatore
2. Come nasce un vinile?
Partiamo dalla definizione: il vinile è un formato musicale in cui i suoni vengono incisi su un disco in vinile circolare. I dischi in vinile sono fatti di policarbonato o di vinile, hanno un solco che segue il percorso della musica registrata che viene letto da un ago che traduce le vibrazioni del solco in suono attraverso il giradischi.
Oggi esistono vinili in tre formati diversi - 12 pollici, 10 pollici e 7 pollici - e con due velocità - 33 1/3 oppure 45 giri - a seconda della durata delle facciate del disco.
2.1. Mastering e cutting
Nasce prima la traccia audio o il vinile? Il processo di produzione di un vinile inizia dai master, che oggi sono solitamente file digitali ad alta risoluzione. Fin dal primo istante è possibile riscontrare l'attento lavoro svolto dagli esperti: le tracce audio vengono ascoltate e successivamente ottimizzate, con l'obiettivo di equilibrare il suono originale con le specificità della riproduzione in vinile.
Quando i file sono pronti, si passa alla realizzazione dell'acetato: un primo disco che riporterà l'incisione originale, da cui si genererà la matrice (o stampatore) utilizzata per la stampa di tutti i vinili.
L'acetato viene inciso con un tornio Neumann, dei quattro esemplari attivi in Italia due sono in uso esso il nostro partner Elettroformati: una VMS 70 ed una VMS 80.
Solo poche persone al mondo sanno manutenere queste complicate macchine in maniera efficace e il nostro partner si avvale anche di professionalità che si sono formate presso gli studi di Abbey Road.
1. Produzione dei vinili tra artigianalità e sostenibilità
Il vinile dalla fine del 1800 ad oggi ha testimoniato l'evoluzione della musica fino a come la consumiamo e viviamo oggi.
Il primo vinile come lo conosciamo oggi fu introdotto nel 1948, con l'invenzione dei dischi in vinile a 33 giri al minuto (RPM) per l'ascolto a lunga durata. Questi dischi avevano una migliore qualità del suono rispetto ai precedenti formati di registrazione su disco e iniziarono a diventare sempre più popolari.
Tra gli anni '50 e '70 il vinile divenne il formato musicale più popolare, fino all'arrivo delle musicassette e dei CD che causò un importante crisi per il formato vinilico.
Nonostante la nascita delle piattaforme streaming negli anni 2000, il vinile ha vissuto una rinascita confermandosi come il formato più amato dai fan degli artisti e dagli appassionati di musica.
Scopriamo insieme come avviene la produzione, tra passato e futuro.
dei vinili viene toccato con mano da un operatore
Artigianalità
A livello teorico la produzione è la stessa fin dalla nascita del formato, con le dovute innovazioni tecniche.
Negli ultimi 8 anni gli scarti di stampa si sono ridotti dal 10% circa all'attuale 1%
Sostenibilità
L'ottimizzazione dell'energia e la riduzione degli sprechi sono in continuo miglioramento
I controlli qualità lungo la filiera produttiva sono 21
Qualità
Le mansioni più delicate vengono affidate ad esperti, che lavorano con le macchine migliori
2. Come nasce un vinile?
Partiamo dalla definizione: il vinile è un formato musicale in cui i suoni vengono incisi su un disco in vinile circolare. I dischi in vinile sono fatti di policarbonato o di vinile, hanno un solco che segue il percorso della musica registrata che viene letto da un ago che traduce le vibrazioni del solco in suono attraverso il giradischi.
Oggi esistono vinili in tre formati diversi - 12 pollici, 10 pollici e 7 pollici - e con due velocità - 33 1/3 oppure 45 giri - a seconda della durata delle facciate del disco. Puoi trovare quelli disponibili nella sezione dedicata.
2.1. Mastering e cutting
Nasce prima la traccia audio o il vinile? Il processo di produzione di un vinile inizia dai master, che oggi sono solitamente file digitali ad alta risoluzione. Fin dal primo istante è possibile riscontrare l'attento lavoro svolto dagli esperti: le tracce audio vengono ascoltate e successivamente ottimizzate, con l'obiettivo di equilibrare il suono originale con le specificità della riproduzione in vinile.
Quando i file sono pronti, si passa alla realizzazione dell'acetato: un primo disco che riporterà l'incisione originale, da cui si genererà la matrice (o stampatore) utilizzata per la stampa di tutti i vinili.
L'acetato viene inciso con un tornio Neumann, dei quattro esemplari attivi in Italia due sono in uso esso il nostro partner Elettroformati: una VMS 70 ed una VMS 80.
Solo poche persone al mondo sanno manutenere queste complicate macchine in maniera efficace e il nostro partner si avvale anche di professionalità che si sono formate presso gli studi di Abbey Road.
Ma perché si utilizzano ancora le macchine del secolo scorso? Dopo la crisi del vinile negli anni ‘90, ricerca e sviluppo su queste macchine sono state interrotte, le VMS 80 rimangono quelle con più alta qualità audio in assoluto e le migliori prestazioni industriali.
2.2. Sviluppo galvanico/Metal works
È giunto il momento di passare dallo studio di mastering al laboratorio, dove l'acetato viene inizialmente sgrassato e poi iniziato alla fase di argentatura, svolta manualmente: poiché la matrice di stampa sarà realizzata in nickel, è necessario stendere un sottile velo di argento in modo che il materiale utilizzato, attraverso un procedimento galvanico, si possa fissare sulla superficie incisa dell'acetato.
Dal distacco dell'acetato dalla parte di nickel che si è depositata otteniamo così ottenuto il negativo, che è composto di nickel e di argento.
Una seconda fase prevede un nuovo processo galvanico, in cui il negativo, attraverso un nuovo accumulo di nickel sulla sua superficie, genererà un positivo, questa volta di nickel 100% che verrà ascoltato per verificare che non ci siano rumori estranei alla musica, generati dal processo galvanico.
Dopo l'ascolto si procede ad un nuovo processo galvanico con la realizzazione dello stampatore, la vera matrice per la stampa dei vinili.I
In questa fase avviene uno dei più importanti controlli qualità: dal momento che questo elemento può avere un impatto sul risultato sonoro finale, un esperto dedicato riproduce su un giradischi il positivo di prova e ascolta tutto il disco, per verificare che la qualità finale sia ottima.
È solo a questo punto che inizia la produzione dei vinili che saranno ascoltati sui giradischi degli appassionati in tutto il mondo!
2.3. Pressing
La crisi del vinile ha fatto sì che le macchine dedicate alla pressatura siano state quasi inutilizzate per decenni: è nel 2015 che gli ingegneri storici dell'azienda svedese Phoenix Alpha hanno ricostruito e rimesso in moto a pieno regime le presse.Come funzionano queste macchine?
Gli stampatori dei due lati del vinile (i negativi prodotti durante lo sviluppo galvanico) vengono montati sulle piastre della pressa, dove il materiale (che ha forma di piccole sfere) viene riscaldato e inviato ad una pastigliatrice per creare un panetto di cloruro di polivinile (PVC). Quest'ultimo può essere nero o di vari colori di circa 200 gr di peso, panetto che, insieme alle etichette, viene pressato per ottenere un disco.
Il ciclo di pressaggio per ciascun vinile è di circa 27 secondi, variabile a seconda del tipo di materiale utilizzato. La parte esterna del vinile pressato viene rifilata e quota di rifilo viene riutilizzata massimizzando la riduzione degli sprechi.
Durante la fase di pressaggio vengono eseguiti ulteriori controlli di qualità:
corretto montaggio degli stampatori sulla pressa
temperatura del panetto utilizzato per la stampa
corretto raffreddamento del vinile
verifica visiva della superficie del disco
Inoltre, anche in questa fase vengono effettuati degli ascolti a campione del disco stampato.
A questo punto il disco è pronto per essere inserito nel suo gatefold o bauletto, chiudendo così il ciclo produttivo dei nostri amati vinili. Un prodotto che possiamo definire ancora oggi artigianale, che porta con sé la storia della musica e, perché no, anche il futuro: qualità audio, sostenibilità e soprattutto l'esperienza di “toccare la musica con mano”.