Il gruppo fu fondato da tre ragazzi dalla Fairfax High School di Los Angeles, il bassista ed ex membro dei Fear Michael "Flea" Balzary, il cantante Anthony Kiedis e il chitarrista Hillel Slovak. La loro prima formazione fu completata dal batterista Jack Irons.
In origine scelsero il nome Tony Flow and the Miraculously Majestic Masters of Mayhem[8] per la loro prima esibizione dal vivo, e si formarono nel 1983 in seguito a questa performance, al locale "Rhythm Lounge"[9]. Per l'occasione eseguirono la canzone "Out in L.A.", scritta da Kiedis sulle basi di un giro di basso funk di Flea. La performance stupì il pubblico, al punto da invogliare il gruppo a tornare al locale la settimana seguente, e così cambiarono nome in Red Hot Chili Peppers. Dopo altri concerti a Los Angeles, ottennero una certa popolarità nella scena rock locale e registrarono le sei canzoni suonate al "Rhythm Lounge" su un demo, tentando per la prima volta di ottenere un contratto discografico[10].
All'epoca Slovak ed Irons suonavano anche per i What Is This?, sotto contratto con la MCA Records, e perciò vi tornarono all’inizio del 1984 per la registrazione di un nuovo album. Nello stesso anno gli altri due Red Hot firmarono un contratto con la EMI[11], ed uscì Red Hot Chili Peppers, con Jack Sherman alla chitarra e Cliff Martinez alla batteria. Prodotto da Andy Gill dei Gang of Four, l’album non ottenne successo commerciale[12][13] e il tour non ebbe risultati migliori, soprattutto a causa di contrasti di Sherman con Kiedis e Flea. Vi furono anche screzi con il produttore Andy Gill, che voleva che il gruppo avesse sonorità più orecchiabili. Così Sherman se ne andò[14], ed Hillel Slovak ritornò alla chitarra.
George Clinton, mente principale dei Parliament e dei Funkadelic, fu ingaggiato per la produzione di Freaky Styley nel 1985. Il secondo lavoro del gruppo si distinse per più influenze funk, in parte grazie all'apporto di Clinton[15], anche se i risultati non si discostarono molto dal debutto omonimo[16]. Subito dopo la pubblicazione del disco, Cliff Martinez fu licenziato e sostituito per qualche tempo da Chuck Biscuits, con cui proseguirono per un tour estivo; il primo batterista, Jack Irons, tornò nei Red Hot all'inizio del 1986. Allora cominciarono i loro problemi con l'eroina. Anthony cercò di lasciarli a causa della sua dipendenza, e poi si riunì una volta disintossicato, mentre Hillel riuscì a contenersi e a restare nel gruppo.
Il loro terzo album, che entrò per la prima volta nella classifica Billboard e precisamente al numero 148[17], fu The Uplift Mofo Party Plan nel 1987. Prodotto da Michael Beinhorn, fu l'unico registrato dalla compagine originaria del gruppo e fu promosso anche da un tour in Europa. Poco dopo il ritorno dai concerti europei, il 27 giugno 1988 Slovak fu trovato morto per overdose in un albergo di Los Angeles[18]. Colpito dalla gravità del fatto, e dichiarando apertamente di non voler entrare nei loro problemi con la droga[19], Irons lasciò la band ed iniziò a lavorare per altri gruppi come Pearl Jam ed Eleven.
Album in studio
- 1984 - The Red Hot Chili Peppers
- 1985 - Freaky Styley
- 1987 - The Uplift Mofo Party Plan
- 1989 - Mother's Milk
- 1991 - Blood Sugar Sex Magik
- 1995 - One Hot Minute
- 1999 - Californication
- 2002 - By the Way
- 2006 - Stadium Arcadium
Extended play
- 1988 - The Abbey Road E.P.
Live
- 1999 - 06/02/99
- 2001 - Off the Map
- 2003 - Live at Slane Castle
- 2004 - Live in Hyde Park
- 2004 - Rock Odyssey 2004
Raccolte
- 1992 - What Hits!?
- 1994 - Out in L.A.
- 1994 - Live Rare Remix Box
- 2003 - Greatest Hits
- 2009 - The Red Hot Chili Peppers Mix Album
Edizioni limitate [modifica]
- 1998 - Under the covers
- 2003 - The Red Hot Chili Peppers
- 2003 - Freaky Styley
- 2003 - The Uplift Mofo Party Plan
- 2003 - Mother's Milk
- 2003 - Greatest Hits and Videos
- 2006 - Stadium Arcadium Special Edition
OTHER SIDE-Red Hot Chili Peppers