"Alla fine di questo tour, dopo trent'anni di carriera, dichiaro felicemente conclusa la mia straordinaria attività di rockstar": parola di Vasco Rossi.
E' clamoroso l'addio alle scene pronunciato in tv dal rocker di Zocca, al termine di una lunga intervista a Vincenzo Mollica registrata ad Ancona, dove è partito il suo ultimo tour, a due mesi dall'uscita del nuovo album 'Vivere o niente'. "Continuerò a scrivere canzoni, magari anche a fare concerti, non è che mi ritiro", aggiunge comunque il Blasco, come per rassicurare i suoi fan. "Ma a 60 anni uno non può più fare la rockstar. Questa è la mia ultima tournée", dice sorridendo alle telecamere. Dopo lo stiramento alla schiena durante l'ultimo dei quattro concerti a San Siro, il 22 giugno scorso, dove ha riunito in totale più di 250.000 persone, c'è grande attesa (e ora dopo questo annuncio clamoroso sarà ancora più grande), per le due date, ovviamente sold out, allo stadio Olimpico di Roma il 1 e 2 luglio. L'addio alle scene della più grande rockstar italiana chiude uno speciale di Mollica dal titolo 'Io sono ancora qua', in onda stasera alle 23,30 su Raiuno. E che arriva a 21 anni dal suo primo sold out, a San Siro nel 1990, e al culmine del successo, con un tour come sempre sold out e il nuovo album saldamente in testa alla classifica. Una decisione che ha subito gettato nel panico i suoi fan.
LA CARRIERA - Nato a Zocca, dove ha mosso i suoi primi passi come dj, figlio unico, e papà Carlino camionista e mamma Novella sono molto uniti. Nel '79 papà Carlino muore quando Vasco muove i primissimi passi nella musica, un anno dopo la sua scomparsa scrive 'Anima fragile'. Nelle 145 canzoni che ha scritto per sé e pubblicato fino ad oggi, Vasco si è sempre raccontato, creando un profondo senso di identificazione in chi lo ascolta. Il suo primo album risale al 1978, "Ma cosa vuoi che sia una canzone", praticamente venduto solo in Emilia-Romagna. Vasco poi irromperà nel panorama musicale nell'epoca della canzone 'impegnata', scompigliando lo scenario musicale e stravolgendo gli schemi. Primo in Italia a sostituire la chitarra acustica con quella elettrica, il suo linguaggio è il rock e la band il suo mezzo di espressione. E' negli anni anni Novanta che diventa una rockstar, i suoi tour richiamano folle oceaniche. Nel '97 inaugura l'era dei raduni festivalieri in Italia con il Neapolis Rock Festival, a Bagnoli, nell'ex area Italsider. Una marea di gente assiste al concerto che si conclude con Vita spericolata cantata con i 99 Posse. Nel '98 bagno di folla a Imola dove, davanti a 130 mila spettatori, Vasco canta l'album 'Canzoni per me' e raggiunge il primato di più grande concerto italiano di tutti i tempi. Re incontrastato degli stadi, è protagonista dell'Europe Indoor Live: un anno intero in tour (48 date), da ottobre 2009 al 2010, che registra il maggior numero di concerti e di permanenza in una stessa località con vari record di concerti consecutivi nella stessa città: 6 a Caserta, 8 a Milano, 8 a Torino, 6 date a Bologna, 4 a Firenze. Il 'komandante' seduce e guida il suo popolo tra un sold out e l'altro, detenendo vari primati della musica live in Italia. I suoi numeri sono impressionanti. Ha registrato 13 sold out al S. Siro di Milano; 11 sold out al Delle Alpi di Torino; 9 sold out allo stadio Olimpico di Roma. Sono passati ben 21 anni dai mitici concerti di San Siro e dello stadio Flaminio di Roma, cui assistettero un totale record di 110.000 spettatori. Da allora i suoi concerti, una vera e propria festa per i fan, diventano concerti da stadio e San Siro viene ribattezzato la Scala del Rock. Ora, dopo oltre 20 anni di vita spericolata sul palcoscenico, Vasco lascia il suo popolo senza 'komandante'. www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/227261
E' clamoroso l'addio alle scene pronunciato in tv dal rocker di Zocca, al termine di una lunga intervista a Vincenzo Mollica registrata ad Ancona, dove è partito il suo ultimo tour, a due mesi dall'uscita del nuovo album 'Vivere o niente'. "Continuerò a scrivere canzoni, magari anche a fare concerti, non è che mi ritiro", aggiunge comunque il Blasco, come per rassicurare i suoi fan. "Ma a 60 anni uno non può più fare la rockstar. Questa è la mia ultima tournée", dice sorridendo alle telecamere. Dopo lo stiramento alla schiena durante l'ultimo dei quattro concerti a San Siro, il 22 giugno scorso, dove ha riunito in totale più di 250.000 persone, c'è grande attesa (e ora dopo questo annuncio clamoroso sarà ancora più grande), per le due date, ovviamente sold out, allo stadio Olimpico di Roma il 1 e 2 luglio. L'addio alle scene della più grande rockstar italiana chiude uno speciale di Mollica dal titolo 'Io sono ancora qua', in onda stasera alle 23,30 su Raiuno. E che arriva a 21 anni dal suo primo sold out, a San Siro nel 1990, e al culmine del successo, con un tour come sempre sold out e il nuovo album saldamente in testa alla classifica. Una decisione che ha subito gettato nel panico i suoi fan.
LA CARRIERA - Nato a Zocca, dove ha mosso i suoi primi passi come dj, figlio unico, e papà Carlino camionista e mamma Novella sono molto uniti. Nel '79 papà Carlino muore quando Vasco muove i primissimi passi nella musica, un anno dopo la sua scomparsa scrive 'Anima fragile'. Nelle 145 canzoni che ha scritto per sé e pubblicato fino ad oggi, Vasco si è sempre raccontato, creando un profondo senso di identificazione in chi lo ascolta. Il suo primo album risale al 1978, "Ma cosa vuoi che sia una canzone", praticamente venduto solo in Emilia-Romagna. Vasco poi irromperà nel panorama musicale nell'epoca della canzone 'impegnata', scompigliando lo scenario musicale e stravolgendo gli schemi. Primo in Italia a sostituire la chitarra acustica con quella elettrica, il suo linguaggio è il rock e la band il suo mezzo di espressione. E' negli anni anni Novanta che diventa una rockstar, i suoi tour richiamano folle oceaniche. Nel '97 inaugura l'era dei raduni festivalieri in Italia con il Neapolis Rock Festival, a Bagnoli, nell'ex area Italsider. Una marea di gente assiste al concerto che si conclude con Vita spericolata cantata con i 99 Posse. Nel '98 bagno di folla a Imola dove, davanti a 130 mila spettatori, Vasco canta l'album 'Canzoni per me' e raggiunge il primato di più grande concerto italiano di tutti i tempi. Re incontrastato degli stadi, è protagonista dell'Europe Indoor Live: un anno intero in tour (48 date), da ottobre 2009 al 2010, che registra il maggior numero di concerti e di permanenza in una stessa località con vari record di concerti consecutivi nella stessa città: 6 a Caserta, 8 a Milano, 8 a Torino, 6 date a Bologna, 4 a Firenze. Il 'komandante' seduce e guida il suo popolo tra un sold out e l'altro, detenendo vari primati della musica live in Italia. I suoi numeri sono impressionanti. Ha registrato 13 sold out al S. Siro di Milano; 11 sold out al Delle Alpi di Torino; 9 sold out allo stadio Olimpico di Roma. Sono passati ben 21 anni dai mitici concerti di San Siro e dello stadio Flaminio di Roma, cui assistettero un totale record di 110.000 spettatori. Da allora i suoi concerti, una vera e propria festa per i fan, diventano concerti da stadio e San Siro viene ribattezzato la Scala del Rock. Ora, dopo oltre 20 anni di vita spericolata sul palcoscenico, Vasco lascia il suo popolo senza 'komandante'. www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/227261