Dal Blues e il Soul al Rock e alla Dance, derivati dal Rock ( Metal, Crossover, Nu-Metal ecc. ) e dalla Dance ( House, Ambient, Techno ). R & B, Hip Hop e Rap.
Per ciò che riguarda la musica
Pop ( dall’inglese “
popular” ) cioè tutto quel contesto di generi che prescindono dalla cosiddetta musica “
colta“ o “
seria“ ( definizione tecnica che include tutte le composizioni riconducibili al genere“
classico“ ) la matrice fondamentale è scaturita, a partire dagli
anni 60, da due filoni ben precisi : il
BLUES e il
SOUL.
Dal primo, versione profana del religioso
GOSPEL, è scaturito tutto il filone musicale poi definito
ROCK con tutte le sue varie forme, influenze e contaminazioni ( dall’
HARD ROCK dei
Black Sabbath, dei
Led Zeppelin e dei
Deep Purple al
PROGRESSIVE ROCK degli
Yes, dei
Genesis e dei
Gentle Giant al “
CLASSICAL ROCK di
Emerson,
Lake & Palmer,
Focus e
Jethro Tull ( questi ultimi influenzati molto anche dal
JAZZ e dal
FOLK CELTICO ) al
JAZZ ROCK, appunto, dei tecnicissimi
Weather Report,
Mahavishnu Orchestra e
Brand X fino alle varie forme del più moderno
HEAVY METAL, di matrice più statunitense, dal classico
METAL di
Iron Maiden,
Judas Priest e
B.O.C. a quello più
GLAM di
Motley Crue,
Kiss,
Poison e
Ratt, a quello tecnico ma commerciale di
AC/DC e
Van Halen a quello iper tecnico di
Dream Theatre e
Machine Head e dei loro predecessori
Rush, fino alle forme più personali e particolari di
POP ROCK, come nel caso degli inglesi
Police,
Roxy Music ( che a loro volta hanno influenzato una miriade di gruppi
NEW WAVE negli
anni 80 dai
Duran Duran ai
Culture Club ai
Simple Minds agli
Spandau Ballet ai
Visage fino ai più elettronici
O.M.D.,
Depeche Mode,
Heaven 17 e
Human League ) e gli americani
ZZ Top,
Aerosmith,
Guns’n’Roses ( dai quali sono scaturite varie forme di
Metal, dal
GRUNGE di
Nirvana,
Pearl Jam e
Soundgarden al
CROSSOVER ( o
NU-METAL ) di
Living Color,
Faith No More e
Red Hot Chili Peppers fino al
RAP METAL di
Kid Rock,
Limp Bizkit e
P.O.D., compresa la sua forma più
DARK ( vedi
Korn,
Sepoltura ecc. ).
Alla base di tutto ciò c’è il
BLUES, sviluppatosi poi in
ROCK BLUES ( vedi
Eric Clapton ) fino alle varie forme musicali che si sono evolute negli attuali generi inseribili nell’ambito
ROCK.
Per ciò che riguarda invece il genere “
Dance“ la situazione si fa ancora più complicata, in quanto, pur essendo il
SOUL la matrice principale, ha goduto anche delle influenze del derivato più “
ritmico“ del
BLUES ( il “
RYTHM’N’BLUES ) e sin da subito ha generato derivati considerabili sin da subito “ a sé “ come il
FUNKY e la
DISCO MUSIC fino a spaziare nell’
ELETTRONICA “
DA DISCOTECA“ ad iniziare dai grandi classici pioneristici degli
anni 70 come “
I feel love “ di
Donna Summer, “
From here to eternity “ di
Giorgio Moroder e “
You make me feel “ di
Sylvester alle attuali più sofisticate forme di
HOUSE AMBIENT,
ELECTRO DANCE e
TECHNO.
Tra l’altro, è bene tener presente che se per anni i generi “
da discoteca “ si potevano comunque restringere a poche categorie (
FUNKY,
SOUL,
DISCO,
ELECTRO POP,
RAP e poco altro ) allo stato attuale esistono una miriade di generi e sottogeneri dalla “
COMMERCIALE “alle molteplici forme di
HOUSE (
TECH HOUSE,
HARD HOUSE,
HOUSE AMBIENT ecc. ) che spesso si differenziano tra loro unicamente per il diverso numero di
BpM o per l’aggiunta di un diverso suono.
Tornando alle origini, brani come “
Sex Machine “ di
James Brown, “
I will survive “ di
Gloria Gaynor e “
I gotcha” di
Joe Tex danno un’ idea della fonte da cui scaturì ciò che poi gruppi come
Earth, Wind and Fire,
KC & the Sunshine Band,
Commodores e
Chic personalizzarono fino a creare diversi tipi di “
dance sound “ che hanno lasciato il segno.
Hanno contribuito allo sviluppo tecnico musicale della
DANCE gente come i
Bee Gees ( fondamentale la svolta di “
Saturday Night Fever” ),
Kool & the Gang,
Diana Ross e la stessa
Donna Summer nonché
Michael Jackson ( e fratelli,
Janet e
Jermaine compresi ) e
Madonna, personaggi che contribuirono non poco a far si che il successo del genere si allargasse anche oltre le mura delle discoteche ed arrivasse anche a chi non frequentava i “
dance floor”.
IL RAP
Quando nel 1979 due amici DJ di colore ebbero l’idea di raccontare una storia dai microfoni di una radio libera statunitense parlando a tempo sul break di “
Good times “ degli
Chic, sicuramente non avrebbero mai pensato che avrebbero così inventato un nuovo genere musicale, e men che meno che questo genere fosse a tutt’oggi tra i più seguiti a livello internazionale.
Anzi, in seguito a questa idea, furono anche costretti a farsi qualche giorno di galera in quanto, almeno a quei tempi, le leggi riguardanti il diritto d’autore negli Stati Uniti erano molto rigide.
Nello stesso tempo l’idea riscosse però grande interesse, e più di qualcuno seguì l’esempio dei
SugarHill Gang ( questo era il nome del duo in questione e “
Rappers Delight” il brano, poi diffuso in tutto il mondo, che fu ricavato dallo speakeraggio ritmico su base degli
Chic ).
Molti di questi, visti i problemi avuti dai due con la giustizia, preferirono applicare tale tecnica su brani composti all’uopo: “
The Break “ (
Kurtis Blow ), “
Rap o Clap o “ (
Joe Baatan ) “
Bounce, Rock, Skate, Roll “(
Vaughan, Mason & Smith ) furono tra i primi leggendari brani ed artisti che diedero il via definitivo a questo nuovo filone musicale che venne denominato
RAP.
Tuttavia, questo sembrava comunque un genere musicale destinato, dopo l’interesse iniziale, a cadere nel dimenticatoio, tanto più in quanto era considerato “
il genere di quelli che volevano cantare ma non sapevano cantare “.
Come invece è andata a finire è sotto gli occhi di tutti :
RAP ,
HIP HOP e
R’N’B sono non solo un genere musicale a sé che gode di
migliaia di seguaci a livello internazionale con tanto di suo gergo, ideologia e abbigliamento, ma anche un filone che ha influenzato e contaminato tutto il mondo musicale, dalla
Dance al
Rock.
Oggi, per saperne di più su questo contesto, basta accendere la radio o qualsiasi tv musicale...