“Tieni vai a comprarti qualcosa da vestire” - così, all’età di 16 anni mia mamma mi lasciò 20€ perchè la mia fase di crescita e la sue mancate qualità nel fare una lavatrice in modo adeguato, hanno fatto sì che i vestiti mi fossero tutti stretti. A 16 anni, non hai grande consapevolezza dei soldi che un genitore ti lascia nel fine settimana, troppe volte finiscono in un divertimento effimero e fugace (vedi serate in discoteca?!) oppure se hai una certa fortuna magari porti la tua ragazzina a mangiare una pizza o al cinema. Io ero solo, in un sabato pomeriggio soleggiato. Esco di casa e sono già in centro, lungo via dell’Indipendenza ci sono tutti i negozi che hanno delle magliette davvero belle ma non so decidermi.
Giro l’angolo, sbuco in via Galliera la via che arriva quasi alla stazione e che quando avevo circa 8 anni percorrevo insieme a mia mamma per andare alle scuole elementari. Al numero 23 di via Galliera, c’è un negozio di dischi. Probabilmente IL negozio di dischi chiamatoDisco D’Oro. Entro e tutto è contraddistinto da ordine e armonia. Le persone incalzano con una pacatezza quasi religiosa una serie di vinili sopra i giradischi dediti all’ascolto con le proprie cuffie. Andando avanti c’è un divano dove due ragazzi sono seduti, uno ascolta nel lettore cd l’ultima novità punk-rock americana, l’altro legge il meglio dell’anno precedente su un giornale inglese, difficilmente reperibile in edicola.
Altri sono in piedi e nella grande scansia con tutti i vinili a 1€ cercano se l’etichetta di fiducia ha rilasciato qualche inedito finito nel dimenticatoio dai grandi distributori. Torno di là, uomini ma anche donne setacciano con garbo le verdi scansie piene di discografie. Elettronica, rap, rock, punk, soul, downtempo e tutti i generi del mondo concepiti dall’esistenza della parola “musica” ad oggi. Vado verso l’uscita, in corso sembra esserci una mostra dove le persone possono ascoltare l’opera. Ognuno sembra avere il proprio spazio intimo e personale per godere di tutto ciò.
Non c’è un target di riferimento o una persona tipo all’interno di questo negozio, le culture più lontane si uniscono e condividono i propri generi musicali. Capita spesso di guardare ciò che l’altro ascolta per scoprire nuovi mondi e chiedere qualche informazione al titolare. Quest’aspetto didattico, culturale ma soprattutto emotivo mi convince. Quei 20€ che ho in tasca, so già dove spenderli. Recentemente è uscito un gruppo che mi piace tantissimo e non sento quasi mai in radio, scaricare la traccia da youtube non può farmi godere di tutto ciò. Completo l’acquisto con il mitologico sacchetto del “Disco D’Oro Bologna” che contraddistingue i grandi appassionati ed esco soddisfatto come se avessi appena finito di leggere un libro, quello dove Rob Gordon stilava classifiche ambientato in un negozio proprio come questo in quel di Londra. Arrivo a casa, vado in cucina e guardo mia mamma.
Rimango fermo e impassibile ma con un sorriso infinito.“Non ho comprato nulla da vestire” aggiungo, lei si gira vede il sacchetto e conclude “fammi sentire questo disco, sono curiosa”. Girerò con i vestiti di mio papà e e probabilmente per questa settimana non potrò permettermi la maglietta firmata che tutti hanno nella mia scuola, ma in fondo cosa importa? io sto già pensando al cantante che ho scoperto sulla copertina della rivista che leggeva quel ragazzo seduto sul divano, perchè dopo alcune ricerche non vedo l’ora sia sabato pomeriggio per andare a comprare il nuovo disco.
Posted by Teo Filippo Cremonini
Fonte http://hmcf.me/2014/05/15/senza-musica-la-vita-sarebbe-un-errore/