L’8 Novembre si é celebrato l’anniversario della morte di Larry Levan – icona del mondo della club culture/spirito santo (amen) – e sono stato felice nel vedere che molte persone, anche giovani, hanno voluto ricordare questa figura attraverso i loro profili social e sul web.
Questa ricorrenza tuttavia mi ha spinto a compiere una riflessione paradigmatica visto il personaggio preso in considerazione. Tale pensiero si basa sulle aspettative del pubblico che oggi é presente nei dancefloor, un pubblico eterogeneo a volte musicalmente preparato, a volte un po’ meno.
Come avrebbe reagito di fronte ad un personaggio quale Larry Levan?
E’ possibile che una figura del genere sarebbe stata criticata con frasi come: “Musica della madonna, però non é il massimo tecnicamente”. Infatti credo che allo stato attuale delle cose il pubblico abbia nei confronti della figura del dj delle aspettative francamente esagerate. Tanti sono i dj che in diversi ambiti sono riusciti a raggiungere l’eccellenza, dalla tecnica al mixaggio, dal carisma alla selezione e come sappiamo la perfezione non é di questo mondo.
Larry Levan divenne un personaggio straordinario grazie all’empatia con il suo pubblico, alla stravaganza della sua selezione ed al rapporto unico che aveva con i suoi fan. In questo senso Larry resta un esempio per tanti “Superdeejays” che oggi salgono sulla consolle e si rapportano ad essa come se fosse un pedistallo. Larry forse a loro direbbe:
“Non puoi parlare solo di te, soprattutto quando fai il dj”.
Resta quindi a questi artisti la responsabilità di non porre una distanza tra loro ed il pubblico. Creare una connessione, esporre il proprio lato umano fatto di sensazioni ed emozioni. Forse in questo modo il pubblico tornerà ad avere un rapporto equo ed intellettualmente onesto con l’artista che ha di fronte, delle aspettative reali e non impareggiabili e la capacità di apprezzare ciò che c’é di buono invece di cogliere subito l’errore.
By rame
http://www.djmagitalia.com/un-piedistallo-senza-ruote/