- Assicurati che il cantante si sia riscaldato prima di cantare, per far questo puoi invitarlo ad eseguire il brano, consigliandogli di non sforzarsi particolarmente, oppure a riscaldare la voce con degli appositi esercizi cercando di utilizzare la respirazione diaframmatica. Cliccando sui collegamenti in basso potrai scaricare i midi file degli esercizi di riscaldamento.
E’ importante anche che chi si appresti a cantare non sia sotto pressione, è compito del fonico infatti riuscire a tranquilizzare psicologicamente l’artista suggerendogli delle pause e comunque mettendolo a proprio agio.
- Cerca di assicurare al cantante una buona resa in cuffia della base adeguatamente miscelata con la sua voce e concedigli un pò di reverbero. Una buona resa sonora delle cuffie assicura una performance migliore
- Utilizza sempre un pop-stopper da posizionare davanti al microfono per evitare le “b” e le “p” “esplosive” che non è possibile correggere in alcun modo. Sebbene possa sembrare strano, questo cerchio in nylon frena le “esplosioni” di fiato che spesso costringono a cestinare molte buone performance vocali.
- Usa un buon microfono. Per una discreta resa sonora da studio è consigliabile munirsi di microfoni a condensatore, se ne trovano anche a buon mercato da 100 € in su. Da tener presente che un microfono a condensatore viene alimentato da corrente a 48v pertanto si rende necessario l’utilizzo di una scatoletta con una funzione chiamata “Phantom Power” che deve essere posizionata tra il microfono e il mixer o l’ingresso della scheda audio. Molti mixer o schede audio in commercio, anche economiche, sono già provvisti di alimentazione phantom. Eventualmente si può optare per una direct box tipo Audio Buddy di M-Audio oppure il Behringer MIC100.
- Raccomanda al cantante di cantare alla giusta distanza, specialmente se stai utilizzando un microfono a condensatore. E’ bene anche che il cantante non si allontani eccessivamente per evitare una riduzione nella dinamica delle frequenze. La distanza ideale è di 15-24, ad occhio un palmo. Esistono poi delle eccezioni per quanto riguardo un tipo di cantato molto pacato ove servi accentuare le frequenze basse, in tal caso il cantante può avvinarsi al microfono. E’ bene comunque fare diverse prove e riascoltare insieme all’artista il risultato.
- Riduci al minimo la possibilità di suoni esterni nella stanza. E’ chiaro che in uno studio di home recording non si dispone di adeguata insonorizzazione, alcune precauzioni però (chiudere le finestre ad esempio o spegnere i cellulari e allontare gli orologi) possono evitare di buttare via delle buone intenzioni di esecuzione. Cercate anche di piazzare il microfono lontano dalle pareti che rifletterebbero il suono creando un riverbero molto secco difficilmente gestibile
- Infine occorrebbe l’azione di un compressore che funga anche da limiter
perchè si possa evitare, nelle salite di volume, che il segnale vada in distorsione. L’impostazione ideale nella riduzione del gain è di 5-8dB. In schede audio di livello discreto sono presenti dei compressori in linea che riducono il problema, pur tuttavia è consigliabile utilizzare rack come i DBX che, oltre a limitare e comprimere il suono, ne accrescono il calore e la rotondità qualità che il software spesso non è in grado di rendere. Nel caso in cui non abbiate un compressore, è bene registrare la voce a spezzoni stando bene attenti a che i livelli del mixer non arrivino al rosso. A questo punto è bene chiarire il fatto che non importa che il segnale arrivi equilibrato alla scheda audio, la cosa importante è che la sorgente sonora sia già ben equilibrata, segnali troppo bassi causano infatti un fruscio di fondo, troppo alti invece generano distorsione.
- Non lasciare che il cantante tocchi il microfono mentre canta, piuttosto monta lo stesso su un supporto adeguato. I microfoni a condensatore vengono applicati a gabbiette apposite per evitare persino le vibrazioni che la voce può causare al supporto.
- Non sperare che in una “take” il cantante esegua al meglio il brano. E’ bene non compromettere la passionalità dell’esecuzione lasciando che canti per intero il brano, prendendo magari 3 take, per poi chiedergli di eseguire nuovamente solo quelle parti che in nessuna delle 3 take risultino soddisfacenti. E’ bene che il fonico tenga presente che molto spesso l’intenzione con cui viene cantata una parte del brano, possa non ripresentarsi più, pertanto, là dove è possibile, si può intervenire con l’editing aggiustando l’intonazione con plugin tipo AUTOTUNE di Antares o coi comuni Pitch Shift.
- Non utilizzare mai il parametro “gate” durante una registrazione. Semmai riservane l’utilizzo per il missaggio finale. Un cattivo settaggio del gate può rovinare irrimediabilmente una ottima take. Il difetto più comune di un cattivo settaggio del gate è l’eliminazione dei respiri durante l’esecuzione, cosa che rende il cantato innaturale.
- Cerca di fare a meno dell’equalizzatore per quanto riguarda la voce, a meno che tu non voglia ottenere degli effetti particolari in stile megafono. Se hai scelto un microfono discreto, stai pur tranquillo che la voce non avrà bisogno di alcuna equalizzazione
- Usa il reverbero con moderazione. Il reverbero è un effetto che dà al suono un effetto di spazialità, pur tuttavia, se configurato in maniera non ottimale, potrebbe creare dei disturbi come l’esaltazione delle sibilanti. L’argomento verrà approndito nell’apposita sezione.
- Uno dei difetti tipici delle registrazioni vocali, sono le “s”, per ovviare al problema è possibile utilizzare dei plugin, Cubase ha nella sua installazione di default il De-Esser; è bene stare attenti a configurare i parametri in maniera efficace, oppure, in alternativa ad agire sul parametro feed del reverbero.
- Se utilizzi dei delay sulla voce, prova a configurarne i parametri perchè vengano sincronizzati col tempo del midi. Molti plugin utilizzano queste funzionalità. Per un delay più libero prova invece ad utilizzare un delay “multi-tap”.
- Per essere certo che la parte vocale sia ben mixata con la base, ascolta il mix fuori dalla stanza e assicurati che il bilanciamento voce-base sia simile a quello che normalmente ascolti alla radio. E’ bene soprattutto che siano ben comprensibili le parole.