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    I Disc Jockey si interrogano sul loro Futuro

    MAX TESTA
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    I Disc Jockey si interrogano sul loro Futuro Empty I Disc Jockey si interrogano sul loro Futuro

    Messaggio Da MAX TESTA Mar 4 Mar 2008 - 19:24

    Domenica 2 marzo c/o il Music Park di Bientina (PI), si sono dati
    appuntamento i Disc Jockey Italiani che hanno individuato nell’innovazione,
    nell’informatica e nelle tecnologie digitali, una possibilità per dare una
    nuova era alla classica figura del DJ, nata negli anni 70, ed un nuova
    figura professionale , ormai matura per chiamarsi, Digital Jockey.
    In oltre 30 anni di storia, il DJ ha subito varie rivoluzioni, con
    possibilità di regolare la velocità dei dischi in vinile, nacquero le
    tecniche di mixing (proporre musica senza soluzione di continuità), poi
    arrivarono i CD ed il loro sempre più perfetti lettori, fino ad arrivare ad
    oggi dove la musica inizia ad essere svincolata dal supporto fisico, ed è
    sempre più legata a formati digitali (mp3, Wav) più facilmente
    “manipolabili” in tempo reale, tramite software e controller specifici.
    La comunità open-mind (per menti aperte), che si ritrova sul Forum di
    www.digitaljockey.it , conta ad oggi ca. 800 iscritti; dopo varie
    iniziative promozionali e Festival, che hanno messo a confronto i nuovi
    software ed hardware dedicati all’intrattenimento Audio/Video, il gruppo ha
    sentito il bisogno di fare il punto della situazione, e questa Convention
    “costituente” sono intervenuti: Spazialex DJ, (Pontedera - Relatore), Max
    Mora (Tortona), Ciaps (Bologna), Kutro (Alessandria), Bazzooka (Bergamo),
    Enrico Tagliaferri (Firenze), Nuwanda (Firenze), Fabio Lenzi (Livorno), Alex
    Baldi (Siena), Max Deejay (Parma), Paul Rust (Versilia), TexZK (Lodi),
    Cybermix (Grosseto), Alessio F (Firenze), Cioce (Ferrara), Alex Gomma
    (Pistoia), Mr Fiffo (Milano), G.Guidotti (Massa), Max Contrucci (Firenze),
    Dr JackHill (Cuneo), Matteo Tintori (Music Park), Maurizio Carli (Central
    House), Maurizio Novi (Homo Sapiens), e tanti altri collegati in
    videoconferenza da tutta Italia.
    L’inevitabile rivoluzione digitale è sempre stata confusa con i fenomeni di
    pirateria, prima con i CD masterizzati, poi associandola al download di
    files coperti da copyright, l’urgenza di una regolamentazione delle musica
    digitale per pubblica esecuzione e la qualificazione professionale dell’arte
    del DJing sono tra le priorità assolute della comunità dei Digital Jockey.
    A fine Convention è stato redatto il Manifesto con la Definizione di
    “Digital Jockey” come figura professionale, inquadrata come “Artista
    Esecutore – Promotore della Musica” e sono state avanzate tante proposte per
    aiutare la “Musica” e le forme di divertimento legate al mestiere di DJ, per
    la prima volta in Italia, sono stati radunati insieme tutti quei
    “controller” utilizzati dai DJ Digitali, compreso il rivoluzionario Pioneer
    CDJ400, per un rapido confronto.
    Se nel terzo milennio ci sarà ancora bisogno della figura del DJ, i Digital
    Jockey si stanno preparando utilizzando l’informatica, non come strumento di
    pirateria, ma come valore aggiunto alla loro creatività.
    Alessandro Matteoli

    ---
    Allegato (per conoscenza):

    Manifesto dei Digital Jockey (DiJ) V.1.0 rev.01 (in elaborazione)

    Art.1 – Dicasi Digital Jockey colui che utilizza le moderne tecnologie
    hardware e software per rendere più creative le proprie esecuzioni
    audio/video, con la capacità di interagire con esse in tempo reale, in modo
    da adattare l’esecuzione al proprio stile ed all’atmosfera richiesta dalla
    situazione.
    Art.2 – Il Digital Jockey è contro ogni forma di pirateria e illegalità, è
    contro ogni forma di razzismo. Non è una comunità orientata politicamente,
    crede nella solidarietà ed in quei valori universali dell’educazione e del
    rispetto che ci evitano di scrivere un regolamento di deontologia
    professionale.
    Art.3 – Il Digital Jockey vorrebbe che gli fosse riconosciuta la qualifica
    di “Promotore della Musica” e che intorno a questa definizione di possano
    ridefinire i termini di una qualificazione della professione che tenga conto
    anche che il DiJ non compra la musica/video per il proprio diletto, ma per
    far divertire il proprio pubblico, pubblicizzando così i vari artisti e
    orientando di conseguenza il mercato.
    Art.4 – I Digital Jockey si fanno promotori di quelle iniziative che
    permettano di avviarsi questa professione in regola, strutturando vari
    livelli di professionalità, da certificare come si fa per altre categorie,
    con particolare attenzione ai giovani.
    Art.5 – Fa parte della cultura del Digital Jockey la condivisione di
    esperienze ed il supporto ai colleghi, avendo unito alla cultura musicale
    quella informatica dove le comunità open source sono quelle che danno i
    migliori risultati arrivando ad utilizzare come slogan “un Digital Jockey è
    tanto importante, per quanto riesca ad essere utile agli altri Digital
    Jockey”.
    Art.6 – Il Digital Jockey usa l’acronimo “DiJ”, dove la piccola “i”
    minuscola si inserisce nel classico “DJ”, per significare “informatica” o
    “digitale”, promuovendo questa nuova dizione svincolata dal supporto dove
    risiede la musica (Disc, CD, DVD...) rendendola di fatto universale nel
    tempo, pur non rinnegando le classiche definizioni di “Disc Jockey”, “Dee
    Jay” e “DJ” che in alcuni contesti semplificano la comprensione del ruolo.
    Art.7 – Il Digital Jockey non è necessariamente un musicista, anche se molti
    lo sono e si occupano anche di produzioni: essere Digital Jockey è un
    qualcosa in più, che non preclude alcuna altra tecnica o stile o lavoro.
    Molti Digital Jockey hanno iniziato con i vinili a cui rimangono
    innegabilmente legati.
    Art.8 – La Missione multimediale dei Digital Jockey è quella di sfruttare il
    mondo Internet e le tecnologie di comunicazione correlate per diffondere
    tale concezione di “esecuzione creativa live”. L’obiettivo primario è
    ampliare il più possibile il gruppo per potersi interfacciare in modo più
    autorevole con i produttori hardware/software, con le istituzioni e gli enti
    preposti alla tutela del diritto d’autore e nuove tecnologie. Il fine è
    quello di da dare supporto per creare quelle regole che permettano ai DiJ
    di lavorare nella legalità, con il giusto riconoscimento economico e con
    criteri meritocratici.
    2/3/2008 www.digitaljockey.eu
    Spazialex DiJ

      La data/ora di oggi è Gio 21 Nov 2024 - 19:08