Confusione di scelte per il nuovo repertorio della popstar
di MarcoBiondi
Dopo l'annuncio ufficiale che finalmente è in vista il nuovo album di Britney Spears, sono esplosi due succosi retroscena musicali sul lavoro recente della popstar. Il cantante e autore R&B Ne-Yo, ad esempio, ha raccontato al popolare programma radiofonico di Ryan Seacrest di aver perso tutti i contatti con la popstar, dopo che lei si era rasata la testa ed era entrata in clinica. Ma a quel punto Ne-Yo, autore del super singolo di Beyoncé "Irreplaceable", aveva già scritto per Britney sei-otto canzoni. Dopo aver aspettato un po' e non avere avuto nessuna notizia da lei, Ne-Yo si è stufato e ha venduto un paio di quei brani a Nicole Scherzinger delle Pussycat Dolls. A quel punto, si sono fatti sentire i rappresentanti di Britney Spears che hanno protestato, ma Ne-Yo ha obiettato facilmente che nessuno gli aveva dato un soldo per le canzoni destinate a Britney. Insomma, non c'era stata nessuna prenotazione a suon di dollari (la cosa che conta di più negli affari). Alla fine, Ne-Yo ha ceduto a Britney un paio di canzoni, ma oggi il musicista non ha la più pallida idea se i suoi pezzi compariranno nell'album di Britney. C'è qualcuno che dice che addirittura la cantante potrebbe proporne uno agli MTV Video Music Awards di Las Vegas.
La confusa gestione, o autogestione artistica e di repertorio di Britney Spears viene confermata da un altro fatto. E' stato rivelato che "Umbrella", il tormentone dell'estate che ha portato Rihanna in vetta alle classifiche, era stato scritto per rilanciare la carriera della Spears. Ma questa aveva indugiato nell'accettarlo e quindi il brano era stato proposto a Rihanna. Lo ha raccontato l'autore americano Taio Cruz, spiegando che il produttore Tricky Stewart non ha mai ricevuto una risposta da Britney (anche lui!) dopo averle inviato i provini della canzone. "Ero in studio insieme a Tricky e mi ha fatto sentire il demo del brano. Gli ho subito detto che era fantastico, che avrebbe sfondato, e lui mi ha spiegato di averlo scritto per Britney. Era in attesa che la popstar le dicesse qualcosa in merito, ma aspettò invano. Quindi decise di proporlo a Rihanna e le cose poi sono andate come sappiamo".
Questa e' la notizia, ma non mi interessa parlare di Britney o del "fiuto" che ha portato il suo management a rifiutare una canzone che si e' poi rivelata il successo dell'estate (mi sembra l'ennesima replica di quando venne proposto a Billy Idol "Don't You (Forget About Me)" e lui dopo averla incisa disse : "No non mi interessa farne un singolo mio, non e' un pezzo forte, e secondo me non funziona". Il pezzo venne poi registrato dai Simple Minds, e quando ne parlai in un' intervista con Jim Kerr, il cantante della band, lui simpaticamente e ironicamente disse : "Avevi ragione Billy, grazie, grazie mille Billy! ")
Tornando al nostro discorso, vorrei portare la vostra attenzione su come ancora in America, probabilmente piu' che in Italia, gli autori di canzoni, i veri talenti che sanno scrivere ottime canzoni, siano ancora molto ricercati, e siano la chiave del successo di tantissimi interpreti. In Italia, da qualche anno ormai, invece, ho l'impressione che tutti vogliano diventare autori di se stessi, delle proprie canzoni. Legittimo come desiderio, ma bisogna anche saper scrivere, le canzoni.
Ma detta cosi', forse non rende, perche' una canzone qualsiasi la puo' scrivere lo stesso chiunque in 10 minuti anche.
Il problema e' riuscire a scrivere una bella canzone, con una bella melodia, un testo non banale, curato, una canzone che funzioni, ma soprattutto che dia delle emozioni. Ecco quello forse, e' gia' parecchio piu' difficile.
Ho la sensazione che per arrivare ad avere i punti di SIAE, chiunque ormai, e parlo anche di nomi grossi, si sia messo a scrivere in proprio, a volte con risultati anche abbastanza imbarazzanti.
E questo a discapito di bravi autori che vedono le proprie canzoni parcheggiate per anni negli uffici di qualche editore.
Io credo che sia giusto provarci, per carita', ma a conti fatti, per un'interprete, forse meglio cantare una bella canzone di un altro, che una brutta canzone propria, no? Ma certo...basta in effetti avere 2/3 brani forti, poi nell'album, al massimo ci infili qualche brano tuo, magari meno efficace... E cosi' gli album si riducono ai 3/4 brani belli e al resto che e' una schifezza...
Mah...tutto questo mi lascia un po' perplesso e mi sembra che abbassi molto la qualita' della musica fatta in Italia. E' per questo motivo che viene un po' da ridere quando sento discorsi legati alla salvaguardia della musica italiana, quando sento dire che la radio dovrebbero avere l'obbligo di passare un tot di musica italiana...
Prima alziamo la nostra qualita' e poi magari ci porremo il problema.
Ho buttato li' dei discorsi, qualche provocazione, giusto per parlare della cosa.
Il discorso e' molto piu' complesso, e puo' svilupparsi in molti modi, legarsi ad altre problematiche, che mi porterebbero a fare un post troppo lungo e forse anche un po' logorroico.
Discutiamocelo insieme, se vi va, e confrontiamoci come ci piace fare in questo blog. Chiudo soltanto dicendo, che questa mia critica a come sono impostate certe cose nella scelta di un brano, vuole essere assolutamente costruttiva, per il bene della musica italiana, per il suo sviluppo e per la sua evoluzione. E' una critica che non ha secondi fini, se non quello di rendere merito a chiunque abbia la capacita' di scrivere bene, a quegli autori che hanno talento giovani o navigati che siano.