In qualità di artisti, interpreti ed esecutori esprimiamo la nostra forte preoccupazione per la bozza di Decreto del Presidente di Consiglio dei Ministri, di attuazione dell’art. 39 del c.d. Decreto Liberalizzazioni (legge 27/2012), i cui contenuti rischiano di paralizzare l’intero funzionamento del sistema di gestione dei diritti connessi con un inaccettabile danno per l’intera categoria artistica.
Se l’obiettivo della liberalizzazione era favorire il settore artistico e assicurare una gestione più efficiente e più economica dei diritti connessi, il rischio è che tale lodevole iniziativa siaampiamente disattesa.
La bozza del Decreto, come pubblicata sul sito internet del Dipartimento Editoria ed Informazione della Presidenza del Consiglio, apre le porta ad una concorrenza a tutto campo che rischia di tradursi in una vera e propria “giungla” dove la categoria artistica sarebbe penalizzata dal blocco dell’attività di riscossione e di ripartizione dei propri compensi oltre che vittima delle lotte tra le varie società di collecting e degli inevitabili
contenziosi che si apriranno tra le collecting e gli utilizzatori.
I rischi sono:
- la paralisi dell’azione di riscossione a causa della frammentazione degli enti che dovranno trattare i compensi con gli utilizzatori
- la paralisi dell’azione di ripartizione a causa dell’impossibilità di suddividere il compenso derivante dall’utilizzo di un’opera tra artisti iscritti a enti diversi e sottoposti a criteri di ripartizione diversi;
- un’inaccettabile discriminazione tra aventi diritto a causa delle prevedibili lotte che nasceranno tra le società di collecting per “accaparrarsi” gli artisti “più redditizi” a scapito degli artisti meno noti o commercialmente meno interessanti.
Siamo certi che non sia intento di questo Governo contribuire a generare questo scenario, mettendo a repentaglio l’azione di riscossione e distribuzione dei compensi spettanti ad una categoria che oggi, come mai prima, sta vivendo una momento di crisi sistemica.
Facciamo, quindi, appello al Governo e, prima ancora, all’AGCM, affinché l’emanando DPCM definisca un regime normativo equo ed efficiente, capace di garantire la piena tutela dei diritti spettanti per legge all’intera categoria artistica e di assicurare il funzionamento “razionale e corretto” del sistema nel suo complesso.
Confidiamo che, prima che si metta il punto alla definizione delle regole, si tenga conto veramente dei diritti di tutti gli artisti italiani e non solo di coloro che hanno alzato la voce più forte degli altri.
Presidenza AssoDeeJay - Artisti Interpreti Esecutori
Fonte: www.assodeejay.it