Chi non conosce David Guetta, Bob Sinclair o Avicii?
Dj celebri come star, in grado di attrarre le folle (come ha dimostrato Guetta, qualche settimana fa, riempiendo il Forum di Assago).
E strapagati: il cachet di Calvin Harris – scozzese, classe 1984 – parte da 300.000 dollari a serata.
Non stupisce, dunque, che la carriera del dj sia ambita da molti giovani appassionati di musica.
Attenzione, però: come recita il proverbio “non è tutto oro quello che luccica”.
Per un Avicii ci sono, infatti, schiere di nomi poco conosciuti che faticano a lavorare o, magari, si esibiscono gratis.
Accade non solo ai ragazzi alle prime armi, che cercano così di farsi conoscere, ma anche a professionisti relativamente noti, disposti a lavorare senza remunerazione pur di aprire le serate di Sinclair o di Harris.
Va detto che i concerti oggi rappresentano solo una parte del lavoro, come spiega il dj Nello Simioli:
“La nostra figura è diventata centrale nel mondo discografico. Quella che un tempo si chiamava disco music, ossia la musica per ballare, viene prodotta in studio e qui il dj è fondamentale, poichè è in grado di capire, intercettare in tempo reale i gusti del pubblico”.
Del resto, basta dare un’occhiata alle classifiche delle canzoni più ascoltate per rendersi conto di quante siano “firmate” da un dj.
Vi sono, tuttavia, una serie di barriere all’ingresso, in primis di natura economica:
“produrre un disco ha dei costi: bisogna affittare uno studio, investire nella promozione. Insomma, per farlo, bisogna avere a disposizione un certo budget”.
Un’altra attività che impegna molti dj è la direzione artistica dei locali.
Si tratta di gestire la programmazione artistica di un club e, quindi, di definire il tipo di musica che caratterizza le singole serate, di scegliere i dj che si esibiscono e così via.
Ma c’è anche un aspetto più business, che comporta, per esempio, l’identificazione di possibili sinergie con altre strutture oppure la pianificazione della comunicazione.
Alcuni dj vanno ancora oltre e progettano, organizzano e gestiscono manifestazioni vere e proprie.
Simioli, per esempio, è l’artefice del Golfo Aranci Music Festival, che si svolge, per una settimana, ad agosto.
In questo caso il lavoro è principalmente di tipo commerciale e organizzativo, a partire dallo studio della fattibilità (economica e non solo) della manifestazione.
Insomma, a guardarla da vicino, la professione del dj non è, poi, così “glamour”…
Fonte: Corriere della sera / Blog